Tutelare l'arenile leccese e la salute pubblica
Perché nessuno tutela l’arenile leccese? Dalle foto allegate al presente articolo si nota la solita spiaggia che compare sul litorale di Spiaggiabella, ameno litorale della costa Leccese, fino a fine maggio e che poi sparirà puntualmente con le prime tramontane del mese di giugno. Basterebbe poco per salvare questo tratto di spiaggia. Più volte è stato evidenziato alle amministrazioni locali, che hanno non gestito questo tratto di costa, di intervenire con diversi articoli pubblicati, anche in parte attraverso Lecce Prima. Nessun intervento è stato programmato, dalle ultime amministrazioni, atto a bloccare la continua erosione marina che ormai, è sotto gli occhi di tutti, meno che di questi amministratori. Per contrastare l’erosione marina occorrerebbero degli interventi semplicissimi, che nessuno vuole attuare perché l’ambiente è sacro e si deve gestire da solo. È stata pubblicata tempo fa l’altra foto, con qualche personaggio, che vorrebbe spingere le costruzioni più lontane dall’arenile per consentire il passaggio a turisti e abitanti della zona, tutto ciò, forse è nello stile di chi non intende intervenire per non assumersi responsabilità. È stato chiesto agli assessori preposti un intervento, come per tutto il litorale adriatico, con frangiflutti o pennelli come quello di Torre Chianca, ma le risposte sono state abbastanza deludente. Non fare niente è meglio. Non si sbaglia. Inglobare i quartieri marini in un piano coste e farlo confluire nel Parco Naturale per farli NON gestire da ambientalisti, e promettere invece ai cittadini leccesi che potranno FRUIRE di spiagge, è quanto mai incredibile, non fare nulla per contrastare con semplici interventi l’erosione marina. Oggi è prioritario tutelare l’Ambiente, ma è indispensabile intervenire prima nella tutela delle persone nell’Ambiente stesso. Una risposta degli amministratori, per le paludi che generano zanzare che in questo periodo minacciano la salute pubblica con qualche altra epidemia o pandemia, è quanto mai incredibile, come tutti gli altri anni. Meglio fare il meno possibile e che siano gli abitanti a non generare acquitrini o ambienti che potrebbero far proliferare questi dannati insetti. Speriamo in un futuro migliore. Luigi