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Martedì, 30 Aprile 2024
passione gelato / Squinzano

Talento dell'arte dolciaria torna da concorrente al festival del gelato artigianale

Dopo un terzo ed un secondo posto ottenuti nel corso delle precedenti edizioni, Chiara Spalluto ha tutto il diritto di puntare alla vittoria. Parteciperà nuovamente al prestigioso "Concorso Francesco Procopio Cutò" di Palermo

CASALABATE (SQUINZANO - TREPUZZI) - È appassionata di arte dolciaria sin da piccola. Ancor prima che suo padre, imprenditore, oltre 20 anni fa aprisse una pasticceria nel proprio paese natale. Del resto, come racconta lei stessa, nella sua famiglia non c'erano mai stati pasticceri o gelatieri, ma quella del dolce è comunque una passione tramandata letteralmente da padre in figlia. Il sentimento verso la propria professione si è alimentato nel tempo fino ad arrivare ad oggi.

E così Chiara Spalluto, titolare della Gelateria Vittoria di Casalabate, sarà tra i protagonisti della quindicesima edizione del Sherbeth - Festival internazionale del gelato artigianale che si terrà dal 27 al 29 ottobre a Palermo. Si tratta di un evento importantissimo per il mondo gastronomico, tenuto conto che la manifestazione ospita ogni anno il prestigioso Concorso Francesco Procopio Cutò, intitolato al padre del gelato artigianale. 

Proprio qui Chiara dovrà mettersi in mostra, anche se non arriva affatto da esordiente: è stata selezionata per partecipare la prima volta nel 2020, ottenendo un eccellente terzo posto grazie al suo gusto "Core presciatu": una rappresentazione del più classico pasticciotto in versione gelato.  Lo scorso anno, invece, ha presentato il gusto "Rusciuli e ciciule", ovvero un gelato alla noce locale con infusione al caffè quarta, con miele di rusciuli e composta di ciciule. 

Chiara Spalluto al lavoro

La storia di Chiara

Dopo la maturità scientifica, la futura gelatiera si è iscritta all’Università degli studi di Trieste al corso di Economia e gestione aziendale. "Quando durante le festività tornavo a casa, avevo sempre più voglia ed interesse a stare in laboratorio o al banco del negozio - racconta lei stessa - La passione per questo mondo cresceva in me sconsideratamente, tanto da farmi lasciare gli studi universitari e decidere di dedicarmi a tempo pieno a questa meravigliosa arte. Ciò che ha catturato da subito la mia attenzione, più di tutto il resto, è stato il mondo del gelato".

Dunque ha intrapreso moltissimi corsi sul settore fino ad entrare in Cast Alimenti, la scuola dei mestieri del gusto di Brescia dove si è principalmente formata. 

La decisione di aprire Gelateria Vittoria è nata nel 2013 e si è concretizzata nel 2014. "Sono stata aiutata e supportata da mio padre che posso dire essere il mio mentore da sempre in tutto e per tutto - afferma la professionista - Lui, tra le tante cose, è fondamentale nella mia crescita a livello gestionale ed imprenditoriale".

Il suo lavoro

"Scelgo di persona le materie prime e gli ingredienti, preferendo aziende locali o comunque produttori italiani. Per questo semilavorati, emulsionanti, grassi vegetali idrogenati e company sono banditi dal mio laboratorio. Ciò viene comunicato al cliente per far crescere e conoscere il vero gelato artigianale - racconta Chiara, che prosegue - Il gelato non è solo cibo, è fonte di gioia, ispirazione e veicolo dell'immaginazione di chiunque. Quando la materia prima è di qualità non servono molte aggiunte per valorizzarne i sapori. Trasformando materie prime di alta qualità in gelato si creano gusti e sensazioni uniche. La caparbietà al femminile anche in questo mestiere credo faccia la differenza. Integra la tecnica, la impreziosisce e la completa. La professionalità e le competenze dell'artigiano fanno la differenza sul prodotto finale".

Ora arriverà il momento di partire alla volta dello Sherbeth, un evento che Chiara conosce bene. "Avendo già preso parte all'esperienza posso affermare che si vive una sana competizione, c’è uno spirito di condivisione e confronto spiccato - testimonia la gelatiera salentina - Il livello di tutti è altissimo e si può solo uscirne arricchiti sia professionalmente che umanamente, a prescindere dal risultato finale. Personalmente, ormai mi sento di far parte di una grande famiglia e non vedo l’ora di riabbracciare i colleghi che sono diventati anche amici - conclude - Andrò a Palermo con il mio compagno, mia figlia di 2 anni che ha vissuto il suo primo Sherbeth a 5 mesi, e una mia collaboratrice".

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