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Acqua rossa: "Cosa aspettate a cambiare le tubature?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che si chiede finirà il disagio che vivono i cittadini di Melendugno a causa dell'acqua rossa che esce dai rubinetti di casa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che si chiede con una serie di domande quando finirà il disagio che vivono i cittadini di Melendugno a causa dell'acqua rossa che esce dai rubinetti di casa.

di Franco Candido
Le autobotti sono tornate a Melendugno in via Calimera, ma soltanto dal n. 1 in poi e non per le vie laterali, che possono continuare a bere tranquillamente, come se l'acqua che circola in via Calimera non fosse la stessa che frequenta anche le altre vie ad essa collegate, compresa Via Buonarroti, dove il 2 settembre le analisi condotte gratuitamente dal Comitato no-acquarossa, hanno dimostrato che l'acqua campionata non era conforme alla legge (parametro ferro superiore di oltre 6 volte alla norma).

E' vero, i cittadini di Via Calimera sono stati avvertiti dal Comune, ma tutti gli altri? Tutti quelli che vivono nella stessa zona, non hanno forse il diritto alla tutela della propria salute? Mah! Lo sconcerto aumenta sempre di più! Ci stanno telefonando tanti melendugnesi che vogliono essere tranquillizzati perché si chiedono se, per caso, l'acqua che entra ed esce dalle loro case non faccia anche capolino, di tanto in tanto, anche in quelle adiacenti alla strada in questione. Il problema é: prima Via Roca, poi via Romagna (qualche mese fa), poi Via Marx, successivamente Via Buonarroti e ancora via Roca; adesso nuovamente via Calimera: quando finirà questa tragicommedia? La popolazione può continuare a vivere nell'incertezza riguardo al problema salute? Quest'acqua fa male o no? Circola soltanto nelle vie interessate o no? E' per caso telecomandata? O é libera di circolare dappertutto?

E se così, com'é logico, perché non si controllano le condutture di tutto il paese? Non sarebbe il caso di prendere atto che é necessario il ricambio di tutto l'acquedotto cittadino? Non é ora di smetterla di prendere tempo e di lasciare nel dubbio diecimila persone? Adesso, ancora via Calimera, e domani? Via Santa Caterina? O via Polimeno? O via Kennedy? O via Ugo la Malfa? Quale sarà la prossima strada di cui nessuno (salvo i residenti) saprà nulla riguardo la qualità dell'acqua distribuita? Non sarebbe meglio dichiarare "a rischio" buona parte dell'acquedotto cittadino tutto contemporaneamente perché sia possibile fare i necessari lavori di ammodernamento? Se così non sarà a che servirà andare a votare? Perché dovremmo chiedere ai politici di rappresentarci se in realtà, poi, loro una volta eletti, si dimenticheranno dei loro elettori, nonostante sia in gioco la loro salute? Che modo di amministrare la cosa pubblica é questo?

E' importante chiederselo, soprattutto a pochi mesi dalle elezioni amministrative, periodo in cui i soliti politici si ripresenteranno con la loro "faccia di bronzo" a chiedere la fiducia e il voto al popolo melendugnese

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