rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru Piazzetta Giosuè Carducci

Piazzetta Carducci: coniugare fruizione e tutela del bene

Un intervento sull'angolo di Lecce antica passato di recente nelle cronache, per episodi di droga, vandalismo e violenza. "La manifestazione più evidente dell’assenza di un programma organico di interventi adeguati"

 

Nel mentre ci si adopera per candidare Lecce a capitale della cultura europea, si vorrebbe al contempo limitare la fruizione di una delle più belle piazzette del nostro capoluogo: piazzetta Carducci con l’annesso Convitto Palmieri! Addirittura, qualche “autorevole” esponente della cultura salentina, aveva pensato di cingere quello spazio con una ringhiera di ferro. Limitandone così la sua fruizione.

Che vi sia la necessità di impedire che prosegua lo scempio di quel contesto urbano che finora  è stato effettuato grazie anche all’assenza di ogni pur minima forma e mezzo di controllo, non v’è alcun dubbio. Come pure bisogna altresì impedire che venga criminalizzato un intero fenomeno qual è quello della movida, è altrettanto evidente e necessario.

Ma la vicenda della piazzetta Carducci è la manifestazione più evidente dell’assenza di un programma organico di interventi adeguati, tesi a tutelare e valorizzare i nostri monumenti. Specie dopo che gli stessi sono stati strappati al loro degrado, impegnando somme ingenti. Ecco il vulnus da cui partire, abbandonando la logica degli interventi a caso per muoversi nell’ottica di una vera programmazione, che abbia al centro una visione chiara della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale fortemente integrata con la necessità di un arredo urbano degno di questo nome.

Tornando alla necessità di tutelare intanto la piazzetta Carducci la soluzione potrebbe essere quella dell’uovo di Colombo. Vale a dire che con l’impiego di poche risorse finanziarie si potrebbe conseguire l’obiettivo voluto. In cosa consiste? Innanzitutto bisognerebbe puntare su alcuni interventi tesi a dissuadere i male intenzionati a compiere quanto hanno finora potuto fare senza essere disturbati. E come? Basterebbe realizzare un sistema di videosorveglianza, funzionante 24 ore su 24, collegato con una centrale operativa di un istituto di vigilanza. Servirebbe a poco collegare l’impianto sia con la Questura che con gli stessi vigili urbani poiché i due corpi di polizia non sarebbero nella condizione di assicurare sia la visione continua del luogo, ma anche lo stesso tempestivo intervento di una pattuglia in caso di necessità.

 Dico questo per esperienza diretta avendo lavorato per circa sette anni in un Istituto di Vigilanza, un’esperienza che mi ha consentito di verificare sul campo l’efficacia del servizio della videosorveglianza applicata su obiettivi altamente sensibili.

Al servizio di videosorveglianza, nei periodi nei quali si registra una maggiore presenza dei fruitori di quello spazio, si potrebbe affiancare un servizio di alcune ore di pattugliamento itinerante svolto dallo stesso Istituto che effettua la videosorveglianza. Tra l’altro, tale servizio potrebbe coprire un itinerario che da piazzetta Carducci coinvolga altre strade della movida. Già questo servizio sarebbe un grande dissuasore per quanti fossero animati da volontà vandaliche.

Qualcuno potrebbe dire che non si dispone di risorse finanziare sufficienti per garantire un simile servizio di vigilanza. Noi, invece, siamo convinti che con alcune centinaia di euro al mese, intanto, si potrebbe garantire il servizio di videosorveglianza con l’intervento della pattuglia in caso di necessità. Mentre, nei periodi estivi o quando si registra comunque un’alta frequentazione dello spazio, a quel servizio continuo andrebbe affiancato un servizio di pattugliamento itinerante di alcune ore. Il cui costo orario della pattuglia armata non supererebbe i 20 euro. Ma questo servizio, proprio perché non ha un carattere fisso, sarebbe modulato in rapporto alle effettive necessità. E potrebbe essere richiesto solo all’atto del bisogno.

Insomma, decisivo è il servizio di videosorveglianza con scansione continua nella centrale operativa dell’Istituto incaricato allo scopo, un servizio che di per sé scoraggerebbe quanti avessero cattive intenzioni.

Come si vede, si tratta proprio dell’uovo di colombo!

Solo in questo modo è possibile coniugare fruizione dello spazio pubblico e rispetto e tutela di quel bene artistico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piazzetta Carducci: coniugare fruizione e tutela del bene

LeccePrima è in caricamento