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Lunedì, 29 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru

"Cortili aperti, che incanto. Peccato per le strade"

"Anche quest'anno la tradizionale rassegna ha avuto un grande successo di critica e di pubblico. Spiace dover mettere in evidenza una nota decisamente stonata: le condizioni pietose di alcune strade"


di Michele Lagrotta

Anche quest'anno la tradizionale rassegna organizzata dal Comune di Lecce nello splendore dei cortili e giardini interni di antiche dimore ha avuto un grande successo di critica e di pubblico, tuttavia spiace dover mettere in evidenza una nota decisamente stonata e cioè a dire le condizioni veramente pietose delle strade via Idomeneo e la di essa confluente via Antonio Francesco D'Amelio. Su queste due strade ahimè si affacciano alcuni dei più bei palazzi del seicento vale a dire Palazzo Elia-Fazzi, palazzo Martirano e palazzo Gorgoni quest'ultimo molto ammirato ed apprezzato per la sua caratteristica facciata realizzata in figure concave e convesse e sul loggiato arcate meravigliose del tipo a tutto sesto venute fuori dal genio dell'arch. Giuseppe Cino.

Come dicevo queste due strade sono in condizioni veramente pietose, molti turisti sono inciampati e deambulare mantenendosi in equilibrio era veramente difficile. Percorsi di guerra, mulattiere, tratturi e trazzeri dove un tempo si spostavano le greggi per la transumanza tra le valli e le alture. Insomma a parere dello scrivente si poteva fare qualcosa - il Comune avrebbe dovuto intervenire spargendo sul fondo strada un leggero tappetino bituminoso al solo scopo di livellare il terreno e renderlo meno accidentale! Questo inconveniente ha macchiato la manifestazione di incuria e trascuratezza.

Per il resto poi nulla da dire -le antiche dimore di nobili casati tutte ingentilite da fiori festoni -decorazioni veramente geniali hanno affascinato il pubblico numeroso di turisti provenienti da tutta Italia ma anche da residenti che conoscono bene questo tipo di manifestazioni. L'incanto dei giardini interni nei cortili è stato come una melodia nell'aria un po' macchiata di questa bizzarra primavera. Ma poi tutti gli altri percorsi erano un invito a proseguire la rassegna anche se ogni tanto la stanchezza si faceva sentire. Ho ammirato specie arboree ed arbustive di grandissimo ‘pregio botanico quali ad esempio le gigas maestose per il loro sviluppo i Mandarini Giapponesi, Le Bouganville in esplosione di fioritura ,i muri ricoperti fino alla loggia della meravigliosa "vite del Canadà"- ampelopsis veitchi,ora dalle foglie verdi ma che in autunno diventano tutte rosse,come quelle del cortile interno del palazzo Andretta.

Insomma uno spettacolo nello spettacolo e poi le orchestrine da camera che suonavano musica classica, mentre in altre dimore la mostra di manufatti di pizzi trini e merletti di antica ispirazione Omerica che richiama alla mente la famosa tela di Penelope (il telaio, il tombolo, l'uncinetto) Cotoni e sete pregiate lavorate sapientemente a mano da mani esperte più inclini al virtuosismo. Per finire non poteva passare inosservata la mostra della cartapesta locale con la esposizione di statue e statuine di ogni dimensione realizzate dagli artisti leccesi ormai famosi in tutto il mondo. Il pubblico come dicevo all'inizio è rimasto estasiato e meravigliato - le vendite e gli affari sono stati favolosi tanto che gli espositori si stanno organizzando s'in d'ora di portare il prossimo anno altre novità specie nel campo dello artigianato tessile lavorato a mano.

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