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"L'avanguardia non è fatta di pali"

La cittadinanza di Lecce e chi giornalmente fruisce della cittadina, si interroga sull'utilità del nuovo impianto di filobus. I pali, al di là della loro utilità, sono pericolosi

Il tragico incidente avvenuto all'alba di oggi, in cui ha perso la vita un 35enne leccese (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=6191), probabilmente farà sollevare di nuovo, e con forza, il dibattito sui "pali della discordia". Ecco cosa ci scrive un lettore di Racale.

di Alessandro Santantonio

La cittadinanza di Lecce e chi giornalmente fruisce della città, si interroga sull'utilità del nuovo impianto di filobus. La prospettiva è quella di avere una città all'avanguardia, in linea con le nuove esigenze e sulla stessa scia di quel tanto fatto più o meno buono. Ma i pali, al di là della loro utilità e dell'impatto estetico, sono pericolosi. E' vero che possono essere considerati una barriera di divisione del traffico, ma non hanno valori di torsione in fase di urto e quindi non lasciano via di scampo. Chi ci va a sbattere rischia solo di non uscirne vivo, che succeda in auto o in bici.

Peraltro la loro prospicenza sulla strada riduce al minimo la possibilità che il ciglio delle carreggiate costituisca una via di fuga. Certo non è giusto alimentare il dibattito con una critica sterile (i lavori andranno avanti ugualmente), ma in materia di architettura urbana, questo nuovo impianto risulta in controtendenza con gli indirizzi di tutto il mondo: il tentativo infatti è ,per quanto possibile, quello di eliminare i pali.

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