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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Assist per il gruppo: "Non cerco il vice di nessuno"

L'assenza contestuale di Giacomazzi e Vives non turba De Canio che punta sulla fisionomia tattica che il suo Lecce ha acquisito. Sul match col Brescia: "Gara della vita per loro, per noi importante"

La comitiva giallorossa parte alla volta di Brescia con diciotto calciatori. Per la prima volta in questa stagione nessuno andrà in tribuna. Farà parte del gruppo anche Grossmuller che ieri era rimasto a riposo per un attacco influenzale. Il giocatore uruguagio non è certamente al top ma c'è ancora un giorno di tempo perché la sua condizione migliori al punto da renderlo pienamente disponibile per la delicata gara di domani.

Numericamente, per De Canio i problemi maggiori sono sulla linea mediana. Con Vives e Giacomazzi ai box per squalifica (il capitano dovrebbe essere Fabiano), sono diverse le ipotesi plausibili per capire chi giocherà davanti alla difesa: potrebbe farlo Coppola, che per le sua caratteristiche è propriamente un mediano, anche se ha giocato poco fino a questo momento ( nove presenze partendo dalla panchina e mai per oltre un terzo di gara); oppure il rientrante Olivera che nelle percussioni per vie centrali sta trovando il valore aggiunto delle sue prestazioni. Non è da scartare nemmeno l'ipotesi Bertolacci che giocherà sicuramente.

Non sembra preoccupato più di tanto, il tecnico giallorosso: "Non cerco il vice di nessuno. Il mio lavoro è quello di mettere tutti i ragazzi in condizione di esprimersi al meglio secondo le proprie qualità e comunque la nostra filosofia di gioco non cambia a seconda di chi gioca".

Abbottonato sulla quota salvezza, rispetto alla quale ha detto di non aver fatto nessun calcolo "perché bastano due exploit per cambiare la carte in tavola", De Canio è logicamente consapevole dell'importanza della posta in gioco al Rigamonti, ma in un certo senso "spalma" il significato dei 90 minuti su una prospettiva più vasta: "E' chiaro che per loro si tratta della partita della vita, così come lo era per il Catania. Tuttavia preferisco la continuità di risultato perché è l'elemento che da maggiori garanzie di arrivare all'obiettivo finale".

Il suo Lecce, del resto, grazie ad una serie di risultati importanti e soprattutto ad una fisionomia ben precisa, sta dimostrando da diverse settimane di essere all'altezza del traguardo tanto agognato "nonostante - ha ricordato De Canio - in estate sembrava quasi impossibile, così come in alcuni momenti della stagione quando, anche nella stessa partita, le nostre prestazioni erano caratterizzate da alti e bassi".

L'allenatore ha definito le rondinelle "una squadra molto quadrata e fisica, con giocatori di buona qualità, con esperienza e gran temperamento" ed è plausibile attendersi un copione di gara che assegna al Lecce il compito di attendere con ordine le mosse del Brescia e ripartire con compattezza cercando la profondità. In campo, salvo imprevisti, ci sarà Andrea Bertolacci che ad inizio settimana ha voluto ringraziare il tecnico ed ha manifestato la volontà di restare a Lecce (la società salentina può avvalersi del diritto di riscatto, al quale la Roma potrebbe opporre un contro riscatto da un milione di euro).

"E' un ragazzo per bene e con buone prospettive, ma io lo considero alla stregua di tutti gli altri e se adesso gioca è perché lo merita". Sulla valorizzazione dei giovani (c'è anche Donati che si sta esprimendo bene, Ndr), De Canio, sollecitato dai cronisti, ha voluto aggiungere una riflessione: "Il lavoro da fare è ancora lungo ma mi fa piacere che il lavoro che abbiamo iniziato ad agosto stia dando questi frutti. Per il Lecce più che una scelta si tratta di un'opzione strategica e spero anzi che i giovani calciatori e le società di appartenenza si convincano che questa è la piazza giusta per far crescere i calciatori. La città è bella, l'ambiente è favorevole e la società è sana".

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