Sulla maglia ufficiale solo sponsor locali: al club poco più di un milione di euro

LECCE – Sono quattro gli sponsor presenti sulla maglia ufficiale del Lecce: il main sponsor anche per quest’anno è Links, il co-sponsor è Betitaly Pay, mentre il logo di Banca Popolare Pugliese compare sulla manica e quello di Deghi sulla parte posteriore, sotto il numero. Insieme assicureranno alle casse della società poco più di un milione di euro. 

Il presidente Sticchi Damiani li ha presentati, presso l’Acaya Golf Resort & Spa, a pochi giorni dall’inizio del campionato (sabato sera contro l’Inter). Al suo fianco Giancarlo Negro e Paolo Perrone per Links, Alberto Paglialunga per Deghi, Oronzo Chilla per Betitaly Pay, Luigi Arigliano per l’istituto bancario. In platea erano seduti l’amministratore delegato del club, Sandro Mencucci, e il direttore generale, Giuseppe Mercadante.

Le quattro realtà sono espressione del tessuto imprenditoriale salentino, aspetto che il presidente del club non ha mancato di sottolineare: “Abbiamo con tutti loro raggiunto un accordo per quest’anno, ma con la prospettiva di proseguire nel rapporto. Parliamo di partner, anche se a me piace più parlare di amici: le persone sedute attorno a questo tavolo oltre ad aver fatto un investimento di tipo commerciale sono accomunati dall'affetto per la squadra e il territorio”. 

Il Lecce, insomma, fa di necessità virtù e. comunque, ha riempito tutti gli spazi consentiti dalla Lega di Seria A che, a differenza di quella di B, non prevede la possibilità di inserire loghi anche sui pantaloncini:“La maglia mantiene la sua salentinità per le caratteristiche dei nostri sponsor, aziende locali che sono diventate eccellenze senza mai perdere lo spirito delle origini. Rispetto a un calcio in mano sempre più a proprietà straniere, a fondi, non qui portiamo avanti un modello che forse è passato di moda ma a cui teniamo molto. Il Lecce pur creando simpatia e curiosità a livello nazionale, alla fine riceve attenzioni concrete solo da partner di questo territorio. Un club del profondo Sud non è appetibile, per quanto il nostro sia uno di quelli economicamente più in salute, perché scontiamo la marginalità geografica. Tutto quello che facciamo comporta una fatica tripla e quadrupla. Troppo spesso questo piccolo miracolo sportivo viene un poco dimenticato, non può essere raccontato come una normalità”.

Novità per spogliatoi e punti ristoro

Sticchi Damiani ha anche comunicato alcune novità. La prima è che è quasi concluso il restyling di tutta la parte degli spogliatoi: “Appena sarà terminato, faremo un giro con i giornalisti per farlo conoscere. Abbiamo cercato un modello con spunti emozionali, perché i nostri calciatori possano avere una spinta emotiva prima di entrare in campo”.

La seconda è che non dovrebbe mancare molto al ripristino dei bar dello stadio, rimasti chiusi per un nodo legato agli accordi con i precedenti concessionari: “Dopo una selezione tra vari soggetti – ha anticipato Sticchi Damiani - abbiamo quasi affidato la gestione dei nove punti ristoro dello stadio. Mencucci e Mercadante hanno lavorato molto in questi mesi per cercare un partner nazionale che opera in questo tipo di servizi. Noi abbiamo chiesto la ristrutturazione completa dei locali e servizi adeguati per i tifosi: ovviamente per fare questo ci vuole una realtà dalle spalle larghe”.

Interesse per la denominazione dello stadio

Infine un tema che è stato introdotto con la firma della convenzione con il Comune, ma che fino a questo momento è rimasto nel cassetto: la possibilità di cedere a terzi il diritto di denominazione dello stadio o di sue porzioni. Dopo aver chiarito che quello che è noto come il Via del Mare continuerà a chiamarsi allo stesso modo, magari in associazione con un marchio commerciale, il presidente ha dichiarato: “Ci è stato manifestato un interesse concreto in questi giorni, ma al momento è inutile dare dettagli, attendiamo gli sviluppi”.