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Liverani: "Pausa necessaria, sempre gli stessi a tirare la carretta"

Per il tecnico del Lecce l squadra è arrivata troppo spremuta all'ultimo scorcio di torneo. Sul mercato: "Abbiamo già pattuito la ricerca di quattro o cinque nuovi elementi"

LECCE - Al termine della partita tra Lecce e Bologna, termina con la vittoria per 3 a 2 dei felsinei, l'allenatore dei giallorossi, Fabio Liverani smbra quasi tirare un sospiro di sollievo. La pausa per le festività natalizie - la squadra tornerà ad allenarsi il 30 dicembre - è l'occasione per tirare il fiato e preparare gli interventi sul mercato ritenuti necessari per alzare l'asticella.

"Abbiamo fatto un grande sforzo a livello mentale, pagato l'infortunio di molti giocatori negli stessi ruoli e non siamo arrivati nella maniera giusta alle ultime tre gare (il Lecce ha racimolato un solo punto, col Genoa, ndr). Anche oggi abbiamo concesso degli errori troppo grandi per essere stati commessi dalla mia squadra, devo credere che siamo arrivati molto stanchi con la testa: hanno tirato la carretta sempre gli stessi, in questi primi mesi ci sono mancati spesso dal punto di vista fisico molti calciatori che per noi sono importanti".

Sulla difficoltà di trovare il successo davanti al proprio pubblico, Liverani ha una sua chiave di lettura: "Fino a quando eravamo nella zona pericolosa, la squadra era più attenta, aveva un approccio migliore; paradossalmente credo che essersi tirati fuori velocemente da questa zona abbia creato a livello inconscio una certa illusione, quella di poter pensare che si può giochicchiare, che si può attendere e invece questo per noi non è fattibile. Ora è fondamentale staccare: ho detto ai ragazzi che spero che in questa settimana con le loro famiglie, lontano dal campo e dalle pressioni, si possano ricaricare. Vorrei ritrovare la mia squadra dei primi tre mesi, con entusiasmo, senza paura di giocare a calcio, con la personalità per volerlo fare, anche perché non possiamo fare diversamente da così. Noi soffriamo maledettamente tutte le volte che non giochiamo e quindi mi auguro che i ragazzi possano rasserenarsi e tornare carichi. Se dovessi chiedere qualcosa a Babbo Natale è solo questo: che i giocatori abbiano una buona condizione fisica nell'anno nuovo perché onestamente comincia a pesare avere tanti calciatori che devi gestire, chi dieci minuti, chi venti, chi venticinque, chi sessanta. Fare sempre le formazioni pensando già a due, tre cambi è un problema".

Il tecnico ha poi spiegato il senso della sostituzione disposta durante l'intervallo, ma poi è tornato sugli errori commessi: "L'unico centrocampista di ruolo era Shakhov. Panagiotis era arrivato molto stanco e aveva preso un giallo così ho cercato di limitare i danni. Il gol dell'1 a 0 è stato un nostro regalo: prendiamo la rete con sette giocatori nostri sotto la linea della palla e due del Bologna in area di rigore. Sul secondo siamo stati noi a perdere palla. Ecco che c'è bisogno di questa pausa lunga: riordiniamo tutti le idee. Abbiamo in un certo senso limitato i danni della classifica e dal 6 gennaio ripartiremo sapendo che questo è il nostro campionato, a prescindere dal fatto che si debba fare meglio, a partire da me. Dobbiamo restare davanti ad altre tre squadre fino al 24 maggio".

Liverani ha poi chiuso la sua conferenza stampa rispondendo in merito alla necessità di rinforzare l'organico a sua disposizione: "Il mercato è stato già concordato: abbiamo tante difficoltà, ma una cosa eccezionale è il rapporto schietto tra allenatore, direttore e proprietà. Ci dividiamo sempre oneri e onori. Siamo d'accordo sull'idea di prendere quattro o cinque giocatori perché ne abbiamo bisogno. Sappiamo che è un mercato difficile, ma per migliorare questa squadra non dobbiamo sbagliare le mosse". 

De Leo, tattico del Bologna: "Bene per 75 minuti).

Per il Bologna s'è presentato in sala stampa Emilio De Leo. il collaboratore tattico di Mihajlovic ha spiegato un certo nervosismo dimostrato dal tecnico serbo nel finale di gara quando il Lecce ha provato a riaprire la gara: "Come al solito il mister ci tiene al fatto che la tensione sia tenuta sempre al massimo per 95 minuti, ma è il suo modo di mantenere alta l'asticella. Credo comunque che per 75 minuti i ragazzi abbiano controllato la gara, cercando di costruire gioco. Avremmo potuto certamente capitalizzare alcune circostanze favorevoli e invece ci siamo ridotti nel finale a rischiare di subire il pareggio. Questo ci servirà per il futuro".

De Leo ha poi chiarito l'episodio che ha visto il tecnico serbo entrare in campo per allontanare Medel da Tachtsidis dopo un fallo commesso dal greco (entrambi sono stati ammoniti): "Sapete bene che al mister piace tenere accesa la scintilla e magari ha scelto come punto di riferimento il calciatore forse più focoso del nostro gruppo, poi nell'intervallo si sono chiariti e siamo rientrati in campo con la determinazione giusta".

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