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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Don De Marco, un salentino sarà cappellano dell'Italia alle Olimpiadi

Trentanove anni, originario di Tricase, avrà un compito molto particolare. Sarà, infatti, il cappellano della squadra olimpica italiana per i giochi di Tokyo. Nel 2018 ha rivestito lo stesso ruolo nelle Olimpiadi invernali

TRICASE – Trentanove anni, originario di Tricase, don Gionatan De Marco, attuale direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport, avrà un compito molto particolare. Sarà, infatti, il cappellano della squadra olimpica italiana per i giochi di Tokyo 2020. La XXXII Olimpiade si svolgerà dal 23 luglio all’8 agosto e l’Italia sarà presente in 36 discipline differenti, con 384 atleti (198 uomini e 186 donne) e per don De Marco si tratta del secondo incarico. Infatti, è già stato cappellano degli atleti azzurri agli ultimi Giochi olimpici invernali, quelli di Pyeong Chang, in Corea del Sud, svoltisi dal 9 al 25 febbraio del 2018.

L’Italia è una delle poche nazioni che ha inserito un cappellano nella delegazione ufficiale olimpica, dandogli così un ruolo “ufficiale e centrale”. La prima volta è accaduto alle Olimpiadi di Seul, nel 1988, con la partecipazione di monsignor Carlo Mazza, a cui è succeduto monsignor Mario Lusek, direttore dell’Ufficio sport e turismo della Conferenza episcopale Italiana.

Don De Marco che, come detto, è di Tricase, dopo gli studi presso il liceo classico “Giovanni Paolo Il” di Lecce, ha conseguito il baccellierato e la licenza in teologia con specializzazione in pastorale giovanile e catechetica con una tesi dal titolo “Ero forestiero e mi avete ospitato. Educare la comunità all'accoglienza degli immigrati”.

Dal 1° settembre 2005 allo stesso giorno del 2007 è stato segretario personale di monsignor Vito De Grisantis, vescovo di Ugento - Santa Maria di Leuca con le mansioni e le responsabilità della segreteria personale, curandone le relazioni. Si è occupato anche delle attività oratoriali, con particolare attenzione all’aspetto culturale, sportivo e teatrale. Già parroco di Miggiano fino al dicembre del 2017, nell’ambito del MuMig Sottosopra, ha curato la mostra “Il tesoro della principessa sconosciuta”.

Don Gionatan De Marco ha organizzato e condotto visite guidate sul territorio del Capo di Leuca, seguendo itinerari culturali e religiosi. Tra i membri fondatori del Parco culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae”, prima esperienza a livello nazionale, dal dicembre 2019 n’è anche il direttore generale. Nel 2016 è stato ideatore di #cartadileuca, un laboratorio permanente, interculturale e interreligioso, che ogni anno si svolge nel Salento, che nel mezzo dell’estate diventa un campo di volontariato e un cammino condiviso, concludendosi tra il 13 e il 14 agosto con la Marcia notturna “Verso un’Alba di Pace “, dalla tomba di don Tonino Bello ad Alessano alla basilica santuario di Santa Maria di Leuca, cuore del Mediterraneo.

Don De Marco ha pubblicato diversi libri e articoli e curato molte pubblicazioni, alcuni dei quali dedicati turismo religioso, l’ultimo suo volume ha come titolo: "Il Turismo Conviviale. Bellezza, Stupore, Comunità", pubblicato da Armando Editore. Ideatore dello slogan, lanciato dalla Cei, “#Sceglilitalia”, affinché nella stagione estiva 2020 la meta della vacanza degli italiani fosse il proprio Paese. Sempre per la Conferenza episcopale italiana, quest’anno, don De Marco ha proposto e sta coordinando “Ora viene il bello”, progetto che collega le associazioni di ispirazione cristiana: cammini, musei, campi sportivi, case per ferie, monasteri e conventi, per un'estate 2021 di turismo, preghie

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