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Sabato, 27 Aprile 2024
Varco spento dopo il 30 settembre / Gallipoli

Centro storico affollato e ztl sospesa: i residenti chiedono proroga al 1° novembre

L’associazione degli abitanti del borgo antico di Gallipoli contesta il termine anticipato delle limitazioni al traffico e chiede un prolungamento di un mese per la zona a traffico limitato e per l’area pedonale urbana

GALLIPOLI - Necessità impellente per i residenti del centro storico di Gallipoli: quella di prorogare il termine di scadenza del periodo di validità della zona a traffico limitato e dell’area pedonale urbana  sino a tutto il 1° novembre prossimo con l’interdizione dell’accesso a tutti i veicoli a motore non autorizzati dalle 11 alle 24.

La richiesta era stata posta all’attenzione dell’amministrazione comunale con una nota ufficiale del 17 settembre scorso, a firma del coordinatore dell’associazione “Abitanti e amici del centro storico di Gallipoli”, Roberto Piro, ma non ha sortito al momento alcuna variazione di sorta rispetto al termine delle limitazioni dell’accesso veicolare che la giunta comunale, per quest’anno, ha fissato per il 30 settembre scorso.

Così da domenica scorsa, e in questo avvio di ottobre, nonostante un flusso notevole di presenze turistiche nel borgo antico, il varco elettronico che disciplina gli ingressi estivi è stato disattivato consentendo l’accesso libero di tutti i veicoli.  

“Contrariamente a quanto disposto nei due anni precedenti, il termine di vigenza delle limitazioni del traffico nel centro storico viene anticipato al 30 settembre” spiegano nella loro richiesta i residenti, “ma la liberalizzazione del traffico veicolare a partire dal 1° ottobre, sia sulle riviere come anche su via Antonietta De Pace, appare illogico, oltre che immotivato. Infatti, nel mese di ottobre permangono tutte le condizioni in relazione alle quali è stata istituita la ztl e l’area pedonale urbana, con particolare riferimento all’esigenza di contenere l’inquinamento atmosferico ed acustico causato dalla circolazione dei numerosi veicoli a motore nel centro storico. Nonché l’esigenza di migliorare la vivibilità e la fruibilità dello stesso da parte dei residenti e dei turisti e di tutelare la circolazione pedonale, l’ordine pubblico ed il patrimonio culturale di valore storico-artistico. Tale scelta, inoltre” aggiungono i residenti, “contraddice le politiche sin qui adottate tendenti a destagionalizzare i flussi turistici”.

Da tali valutazioni la richiesta formale avanzata in Comune considerato anche che numerose attività commerciali hanno ottenuto l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico sino al 31 dicembre e che, sovente, tale occupazione interessa ampie parti della carreggiata stradale, solitamente adibita al parcheggio degli autoveicoli, determinando disagio ai residenti.

“In queste condizioni, nella giornata di domenica, c’è stato il delirio di traffico con auto incolonnate e con passeggeri pronti a gustarsi il tramonto comodamente seduti nella propria autovettura” lamenta Roberto Piro, “delirio caratterizzato anche nelle giornate successive, dai parcheggi, quei pochi rimasti liberi da occupazioni abusive e non, tutti occupati. Con i residenti, ormai esausti per l’ennesima estate senza regole che, questa volta, si sentono sostenuti dalla protesta di quei commercianti non allineati che rischiano di vedere vanificati gli sforzi per l’ultimo scampolo di stagione”.

“Eppure, la nostra associazione, prevedendo quanto poteva accadere e giudicando illogica ed immotivata la liberalizzazione del traffico dal 1° ottobre” conclude il portavoce dei residenti, “il 17 settembre scorso aveva inviato al sindaco ed al dirigente della polizia locale un’accorata e ragionata lettera, chiedendo la proroga del provvedimento sino al 1° novembre, giornata festiva che registra ogni anno una forte presenza turistica, con modalità orarie accorciate rispetto alle precedenti. Ma, come accade ormai da tempo, il palazzo resta sordo e muto, non trova la forma e neanche le motivazioni per controdedurre o confermare la decisione presa. Neanche davanti all’ennesima brutta figura”.

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