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Domenica, 28 Aprile 2024
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Petrucci e Cataldi sbottano: “Nomine di parte. Offesa la democrazia”

I consiglieri di opposizione di Gallipoli 2012 e Tutto Cambia a muso duro contro le scelte discrezionali della Commissione elettorale. "Rifiutato il sorteggio per favorire interessi di parte. Malcostume a danno di tanti giovani"

GALLIPOLI - Dopo la nomina degli scrutatori è già tempo di bagarre e polemiche. E dai banchi dell’opposizione consiliare di Palazzo Balsamo arriva la dura presa di pozione dei consiglieri Aldo Petrucci della civica “Gallipoli 2012” e di Assunta Cataldi di “Tutto Cambia”. Pomo della discordia proprio le recenti nomine degli scrutatori poste in essere dalla commissione elettorale, composta da Luigi Caiffa (Udc), Rosario Solidoro (Pdl) e Paolo Piccolo (Pd), in vista dell’appuntamento elettorale di fine febbraio. E non vanno certo per il sottile i due consiglieri della minoranza che parlano di reiterata “offesa della democrazia” in terra gallipolina. La decisione di procedere alla nomina diretta invece di ricorrere magari al sorteggio o attingendo a piene mani dall’elenco dei disoccupati, ha generato la solita querelle politica.    Titti Cataldi-2

“La Commissione elettorale ha nominato gli scrutatori comunali per le prossime elezioni politiche, indicandoli con nome e cognome tra i propri amici, parenti e compagni di cordata” accusano pesantemente Petrucci e Titti Cataldi, “ e la Commissione ha rifiutato di procedere alla nomina per sorteggio, che è un metodo certamente più rispettoso delle regole democratiche, perché per i gruppi politici ai quali essa si richiama lo svolgimento delle funzioni pubbliche non deve avere di mira l’interesse generale, ma deve soddisfare solo qualche interesse privato di clan o di partito. Con tali nomine questi gruppi politici hanno scritto di comune accordo un’altra pagina nera nella storia amministrativa di questa città”.

Per questo i due consiglieri contestano nel merito e nel metodo le scelte operate dalla commissione elettorale, composta da due consiglieri di maggioranza e uno della minoranza. E da qui  denunciano quello che loro stessi definiscono “l’ennesimo episodio di malcostume in danno dei tanti giovani meritevoli, che pur presenti nell’albo degli scrutatori, non sono stati scelti, perché non fanno parte della cerchia dei parenti o degli amici di coloro che si ritengono i potenti di turno. Questo è il degrado al quale sono giunte le nostre Istituzioni per opera di coloro che gestiscono le funzioni pubbliche” concludono all’unisono Petrucci e la Cataldi, “come se esse fossero cosa propria e come se l’amministrazione comunale non fosse la casa di tutti, ma solo il terreno di scorribande delle fazioni dominanti”.   

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