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Lunedì, 29 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Piano anti caos per Gallipoli. “Programmazione e sicurezza per salvare il turismo”

Dopo le disposizioni della Prefettura e del Comune ionico per fronteggiare l'emergenza estiva e il sovraffollamento si riaccende il dibattito sul "modello Turismo". Interventi di Massa, Marti e Federbalneari. Critica la Cgil: "Programmazione seria, non cerotti per curare le ferite"

GALLIPOLI - Un piano di interventi capillari per fermare il caos e la deregulation del turismo gallipolino e del Salento in generale. E per trasformare e riconvertire le criticità in occasione di sviluppo e in azione preventiva. Le linee guida del prefetto Claudio Palomba fanno breccia. E mentre si cerca di mettere mano alle attività di contrasto delle problematiche, intensificando controlli, attendendo il potenziamento delle forze dell’ordine, e disponendo anche le ordinanze per la disciplina delle attività nei lidi balneari (definite le sette deroghe per i party serali e le attività consentite per il mese di agosto), quella di sgombero dei locali sovraffollati già sottoscritte dal sindaco ionico Francesco Errico, si riaccende anche il dibattito sul modello del turismo da promuovere e salvaguardare. Partendo dall’iniziativa intrapresa dal Prefetto, dall’idea di creare un “modello Gallipoli” sulla sicurezza e il controllo del territorio, le reazioni sono in chiaro scuro.

“Il turismo è una risorsa fondamentale, ma necessita di una seria programmazione e di strategie di lungo respiro” la sintesi del parlamentare del Pd, Federico Massa. Che entra nel merito del caso Gallipoli e delle recenti polemiche sulla programmazione turistica della stagione estiva. “I recenti fatti di cronaca avvenuti nel gallipolino possono, a torto, distorcere l'immagine di un Salento accogliente, sicuro e ospitale” lamenta Massa, “la bellezza di Gallipoli e del nostro territorio non può, anzi, non deve essere messa a repentaglio da fatti incresciosi e criminali come quelli avvenuti nei giorni scorsi. Sarà compito delle forze dell'ordine e della magistratura chiarire dinamiche e assicurare gli autori di tali reati alla giustizia. Alla politica, invece, spetta il compito di aprire una discussione ponderata, non demagogica e di largo respiro”.

Il parlamentare dei Democratici ribadisce quindi l'urgenza di avviare una riflessione su quale modello di sviluppo turistico il Salento voglia mettere in campo per i prossimi decenni. “Il mio impegno, che ho già dimostrato ad esempio nella vicenda delle assunzioni dei vigili stagionali” spiega Massa, “sarà quello di tentare di costruire sinergie tra istituzioni, mondo dell'imprenditoria turistica e amministrazioni locali affinché finalmente si possano studiare insieme strategie preventive e risolutive. Pur comprendendo le difficoltà oggettive che gli enti locali, a partire dei Comuni, hanno vissuto e vivono tutt'oggi non si può non rilevare” conclude il parlamentare salentino, “che, anche alla luce di quanto già si era verificato l'estate scorsa, dall'amministrazione comunale di Gallipoli ci si sarebbe aspettato un maggiore e più tempestivo impegno di programmazione della stagione estiva". Favorevole all’iniziativa intrapresa dal prefetto Palomba per il piano anti caos si dice il fittiano Roberto Marti (Conservatori e Riformisti) che ritiene il provvedimento  necessario per un turismo ordinato e proficuo. 

“Rivolgo il mio plauso al prefetto Claudio Palomba, che grazie al bagaglio d'esperienza maturato in anni di attività a Rimini, ha saputo prendere in mano una situazione che necessitava di un intervento risolutivo” commenta Marti, “il piano anti caos studiato ad hoc per la città ionica, a qualche giorno dal picco massimo di presenze, non solo ha il fine di assicurare l'ordine generale ma anche quello di contrastare il verificarsi di episodi che hanno danneggiato l'immagine di Gallipoli e del Salento intero. Godere dell'affezione dei visitatori è fatto positivo per un territorio” aggiunge il parlamentare fittiano, “l'obiettivo comune, di enti e privati, di forze dell'ordine e associazioni di categoria, deve essere quello di trovare un equilibrio fra i numeri da capogiro che la perla dello Ionio registra negli ultimi anni alle porte di ferragosto e la qualità del servizio offerto, anche e soprattutto in termini di ordine e sicurezza. Gallipoli deve imparare a crescere sotto il profilo dell'accoglienza turistica e ciò è possibile soltanto se si intraprende un percorso di sviluppo deciso. In questi giorni, in cui è acceso il dibattito mediatico sulla chiusura delle discoteche, sulle concessioni e autorizzazioni negli stabilimenti balneari” conclude Marti, “bisogna fare quadrato e trovare un equilibrio fra le esigenze dei gestori, che molto spesso traggono il loro unico profitto da queste attività, e i turisti, che meritano rispetto e un trattamento adeguato”.

Molto più corposo e critico l’intervento dal fronte sindacale e in particolare della Cgil salentina dove con una nota a firma di Valentina Fragassi, (segretaria confederale Cgil Lecce) e Mirko Moscaggiuri,(segretario generale Filcams Cgil Lecce) lamentano come siano ormai passati due anni dalla proposta sul modello di sviluppo turistico del Salento formulata proprio dalla Cgil di Lecce alle forze sociali, istituzionali e imprenditoriali del territorio provinciale e regionale, una proposta che, fino a oggi, nonostante i ripetuti solleciti, non è stata mai presa in considerazione. Da qui l’amara considerazione in premessa secondo la Cgil secondo cui “il progetto sicurezza per Gallipoli è un cerotto che viene apposto su una ferita e che non risolve il problema”. E per questo che il sindacato rivolge nuovamente la disponibilità, verso il nuovo prefetto, ad attivare, già da oggi, una programmazione seria, condivisa e regolata, per la prossima stagione turistica.

Da qui dalla segreteria della Cigl rimarcano le indicazioni per il cambio di rotta dello sviluppo turistico salentino. “La nostra proposta non sottolinea solo le criticità legate al mercato del lavoro, ma tiene insieme le tematiche legate allo sviluppo del territorio, delle infrastrutture e delle reti telematiche, all’utilizzo delle risorse comunitarie, alla salvaguardia del patrimonio culturale, ambientale e del territorio. Chiede di favorire l’ingresso delle competenze e della capacità innovativa anche nelle aziende dei servizi e nelle strutture pubbliche e private che curano il settore turistico. Rimarca la necessità della lotta all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva e al lavoro sommerso. Come sindacato incrociamo giornalmente storie di sottosalario, di sfruttamento, di assenza di tutele e sicurezza legate al settore del turismo e in particolare ai lavoratori giovani. Non comprendiamo come mai la Direzione territoriale del lavoro e l’Ispettorato del lavoro effettuino ancora pochi controlli circa il rispetto delle regole all’interno di alcuni esercizi commerciali e delle strutture turistiche. Ricordiamo a tutti che avere un’attività imprenditoriale, aperta h24, presuppone la presenza di un congruo numero di lavoratori che si alternano su fasce orarie, secondo i criteri previsti dagli appositi contratti. Nostro obiettivo prioritario rimane la creazione diretta e indiretta di posti di lavoro e nel rispetto delle regole. L’amarezza di sentire parlare, ancora per un’altra estate, di emergenza, nel settore turismo e nella città di Gallipoli, ci costringe a fare alcune considerazioni che non hanno lo spirito di indicare vie maestre, ma soltanto di promuovere, oggi come allora, una discussione seria e franca sul settore turismo in questo territorio eliminando la parola emergenza e sostituendola con la più appropriata parola programmazione.

Partendo da un’analisi dell’Ufficio vertenze della Cgil Lecce, corre l’obbligo sottolineare che, ogni fine stagione, nella nostra provincia, vi è un’impennata di vertenze individuali che rivendicano diritti e tutele negati in questo territorio ai lavoratori stagionali. Detto questo, serve a poco demonizzare la fabbrica del divertimento: occorre governarla, con delle regole precise e chiare, per non lasciare passare il messaggio che ci sono alcune località, nel nostro territorio, in cui al turista viene concesso di tutto a scapito di tutti i cittadini, non solo dei gallipolini, e della qualità dell’offerta turistica. Queste regole si costruiscono mettendo in campo uno spirito sinergico tra tutte le parti in causa, sindaco, prefetto e Regione, organi ispettivi, imprenditori, parti sociali e cittadini, ragionando per tempo e non tamponando le varie emergenze di un territorio che merita rispetto e che può offrire una qualità di servizi turistici ampiamente superiore agli attuali. Se vogliamo parlare veramente di leva per la rinascita dell’economia del territorio, il settore turismo, senza dubbio, merita più attenzione operando e favorendo il superamento di egoismi individuali che continuano a produrre profitto per pochi e non reali ricadute in termini di ricchezza economica e di posti di lavoro sul territorio. Il turismo è l’unico comparto che non si può delocalizzare, perché questo territorio, con le sue risorse paesaggistiche, monumentistiche e culturali, non può essere, fortunatamente, rimosso, ma può e deve essere tutelato e valorizzato. Anche se spesso inascoltati, siamo sempre convinti che solo attraverso un lavoro concertativo si possano conseguire risultati che siano patrimonio di tutti: dovremmo raccogliere le best practices già avviate in altri territori come la Toscana, le Marche, il Trentino o la stessa Valle d’Itria, in cui le istituzioni, le parti sociali e l’imprenditoria, stipulano accordi promuovono iniziative, si rimboccano le maniche senza attendere che una manna venga dal cielo a risollevare un territorio fiaccato dalla crisi. Un punto di riferimento potrebbe essere il Comitato nazionale permanente di promozione del turismo nato nel 2005 che avrebbe proprio il compito di favorire accordi di programma, sostenere le imprese per riqualificare l’offerta, promuovere la formazione del personale e organizzare eventi. Non basta lo sdegno scritto in un comunicato stampa o rinviare all’anno prossimo la soluzione di un problema. Per cambiare volto a un modello di turismo che non piace a questo territorio, occorre naturalmente l’impegno di tutti - per tutto l’anno non solo nei tre mesi estivi - finalizzato a un’inversione culturale e qualitativa del territorio”.

E una visuale diversa e alternativa sul “caso Gallipoli” è invece quella proposta Mauro Della Valle nella sua qualità di vice presidente nazionale di Federbalneari Italia nonché di presidente di Federbalneari Salento. “Premetto che sia personalmente, sia come portavoce della categoria imprenditoriale che rappresento, sono pienamente d’accordo con la necessità che il Salento guardi ad futuro caratterizzato da un turismo di qualità” esordisce Della Valle, “e analogamente sono pienamente d’accordo nel ritenere fondamentale il rispetto della legalità, l’imposizione di regole certe, il controllo del territorio, la lotta all’abusivismo, all’evasione, all’affitto selvaggio di ogni metratura e così via.  La dimostrazione della ferma convinzione che i predetti principi rappresentino dei valori assoluti da divulgare e rispettare emerge chiara ove si consideri che l’associazione di categoria da me rappresentata ha da tempo avviato un percorso di educazione alla legalità, attraverso fatti concludenti che sono sotto gli occhi di tutti. Proprio lo scorso anno abbiamo siglato con la Prefettura di Lecce un protocollo di intesa definito “E-state in Legalità” mirato a rendere effettiva ogni attività di controllo e tutela della legge. Sono anche dell’avviso” prosegue il presidente dei balneari, “che, come spesso accade, si passi con facilità da un eccesso all’altro. Sentir parlare di Gallipoli come un caso, un problema o, addirittura, come un esempio di negatività turistica mi lascia a dir poco basito”.

Secondo il sindacato di categoria del balneari infatti si ribadisce un concetto già espresso: ovvero che Gallipoli ha solo bisogno di una cosa, cioè “dell’aiuto concreto da parte di istituzioni e associazioni di categoria. “Gallipoli ha bisogno di non sentirsi sola nel fronteggiare flussi turistici che numerose località ci invidiano” puntualizza Della Valle, “Gallipoli non ha bisogno di critiche che la ritraggono come meta del divertimento ad ogni costo; Gallipoli è anche cultura, storia, gastronomia; iniziative turistiche parallele al ballo e al divertimento. Gallipoli è meta balneare riconosciuta con il massimo punteggio come sostenibilità per le famiglie. I giovani che animano Gallipoli non sono il diavolo tentatore da scacciare; i giovani sono una risorsa che va curata e disciplinata; da sempre il turismo giovanile rappresenta una fetta importante dell’economia turistica che, come territorio, ritengo non ci possiamo permettere di perdere. Penso anche” aggiunge Della Valle, “che la soluzione di un problema non sia mai rappresentata dalla eliminazione dello stesso, ma dalla ricerca e soluzione delle cause. Mi si permetta solo di esternare, a nome della categoria che rappresento, un pensiero di gratitudine vera per le forze dell’ordine, polizia municipale compresa, che svolgono un lavoro ineccepibile ed eccellente. I pochi fatti di cronaca che si verificano a Gallipoli” conclude Della Valle, “se raffrontati con i numeri e le presenze turistiche, rendono merito all’impegno e alla professionalità di tutti coloro che lavorano per la nostra sicurezza. Meno critiche e più proposte possono permettere di rendere il Salento una terra migliore per i nostri ospiti e per i nostri figli”.

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