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Domenica, 28 Aprile 2024
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Niente fondi per l'ex Nautico? Polemica sui banchi tra Errico e Quintana

Nuove ombre sul recupero funzionale della ex sede di via Gramsci già deliberata dal Consiglio comunale, ma ancora inattuabile dalla Provincia per mancanza di fondi. Quintana: "Accordi falliti e Comune ko". Il sindaco: "Solo falsità"

GALLIPOLI - Nuove ombre sul recupero funzionale dell’ex Nautico di via Gramsci. E tra i banchi in disuso s’insinua anche la nuova polemica politica a distanza. La questione era ferma al punto di partenza. O quasi.  Con una delibera del Consiglio comunale del novembre scorso era stata sancita la volontà di non cambiare la destinazione d’uso dell’edificio sito tra via Gramsci e piazza Malta, chiedendo in sintesi alla Provincia di adoperarsi per la sua ristrutturazione e per riavviare in quella sede l’indirizzo scolastico. Il tutto in attesa di chiarire anche la possibile alienazione dell’ex convento dei Francescani nel centro storico, impegnando il ricavato della futura vendita sempre nel progetto di restauro dell’ex Nautico.

Ed ora il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, con una nota di richiamo inviata recentemente in Comune, ha chiarito che con l’azzeramento totale dei trasferimenti statali e con la impossibilità per l’ente provinciale di contrarre mutui, senza la possibilità di avere a disposizione fondi copiosi e alternativi, la Provincia ha, in buona sostanza, le mani legate. E le tasche vuote. E resterebbe quindi in piedi solo l’ipotesi originaria, quella dell’alienazione del vecchio immobile quale unica opportunità certa e sicura, per realizzare l’opera in tempi rapidi. Ovvero la possibilità concreta di realizzare la sede del nuovo istituto Nautico secondo l’originario progetto dell’amministrazione comunale di Gallipoli e della precedente amministrazione provinciale di spostare sulla strada per Sannicola la sede del nuovo Nautico con la realizzazione di un moderno campus scolastico.

Un’involuzione rispetto agli impegni assunti dal Consiglio comunale e delle battaglie portate avanti  dal comitato pro Nautico e dalle forze politiche che hanno sposato la causa di mantenere in auge la vecchia sede scolastica, che ha generato da subito le rimostranze del consigliere provinciale e presidente del movimento Italia Destati, Sandro Quintana. Che non  ha lesinato attacchi alla stessa Provincia (ma il presidente Gabellone ha puntualizzato che non ci sono responsabilità dirette dell’ente) e all’amministrazione Errico. E sui quali il primo cittadino ha poi subito rilanciato chiarendo la posizione del Comune.          

“Noi non sopportiamo il negoziato del fallimento” attacca Quintana, “e siamo pronti a batterci per salvare quella che è un’istituzione a Gallipoli, come il Nautico. Invece la Provincia  e il Comune di Gallipoli sembrano voler fare i cecchini sul rilancio della formazione. Adesso il presidente Gabellone e il sindaco Errico dovranno chiarire e dirci qual è la vera volontà politica sulle sorti dell’istituto Nautico. Ci lascia perplessi il cambio di rotta di Gabellone e non ci si può mai abituare all’inadempienza politica del primo cittadino Francesco Errico. Entrambi, però, dovrebbero recuperare il senso vero della politica per non lasciar cadere nel buio le sorti di tanti studenti che scelgono il Nautico di Gallipoli come formazione professionale”.

Secondo Quintana che si interroga sul perché della paventata “ritirata politica” sulle sorti del Nautico e anche chiaro “che quell’istituto ha ragion d’esistere, per posizione logistica sul lungomare Galilei e non in campagna. E Gallipoli non può privarsi di un simile istituto scolastico nella sua sede storica”. In conclusione il consigliere provinciale si chiede, retoricamente, se “il Comune di Gallipoli attende, forse, la soppressione delle Province nella speranza di fare dell’immobile una speculazione edilizia come per l’ex Salesiani?”. E assicura che il movimento di Italia Destati farà il possibile per allontanare “la minaccia del fallimento sul Nautico. Minaccia” conclude Quintana, “dettata dalle trattative di una politica che si muove senza regole e senza rispetto. Che siano chiari i rappresentati di Provincia e Comune perché le bugie della politica non servono come non servono le azioni di destabilizzazione territoriale”.

E da Palazzo Balsamo non si è certo fatta attendere la desta puntualizzazione del sindaco Francesco Errico, in merito ovviamente alla posizione assunta dalla sua amministrazione sul nodo del recupero della vecchia sede scolastica. “Spiace constatare ancora una volta” replica Errico “la natura pretestuosa degli interventi del consigliere provinciale Quintana riguardo la delicata questione del recupero della sede di via Gramsci dell’istituto Nautico. Dalle accuse che il consigliere oggi rivolge a questa amministrazione appare evidente l’ennesima strumentalizzazione politica. Sarebbe auspicabile al contrario una sana autocritica da parte sua atteso che a quanto è dato sapere mentre giungevano dall’ente provinciale caute rassicurazioni, dall’altra si procedeva addirittura all’individuazione di una nuova sede provinciale per l’Istituto, ad insaputa evidentemente dello stesso consigliere”. Per tale circostanza secondo il primo cittadino gallipolino “le critiche e i rimproveri dovrebbero essere rivolte dal consigliere a chi in questi mesi ha illuso il Comitato, i consiglieri che si sono interessati alla vicenda e le forze politiche scese in campo a favore della ristrutturazione”

Poi Errico rammenta che nonostante il programma già deliberato dalla Provincia per l’alienazione dell’istituto, l’amministrazione comunale si è comunque impegnata, sostenendo il Comitato pro Nautico, prendendo una posizione chiara a favore della ristrutturazione della sede di via Gramsci e mettendo in essere azioni ufficiali. “Già nell’incontro con il Comitato svoltosi nell’aula consiliare lo scorso ottobre” aggiunge il sindaco, “erano stati espressi forti dubbi circa le risorse economiche a disposizione e le reali intenzioni della Provincia di recuperare l’istituto ma si è proceduto comunque  a  deliberare un atto di Consiglio comunale in cui si è espressa la volontà di non cambiare la destinazione d’uso dell’edificio di via Gramsci e si è formalizzata una richiesta ufficiale di ristrutturazione”. Lo stesso Consiglio si era inoltre dimostrato favorevole ad un cambio di destinazione d’uso dell’ex convento dei Francescani e dunque alla sua vendita  qualora fosse stata  risolta  la disputa con la parrocchia di sant’Agata che ne rivendica in parte la proprietà. “Tutto il resto” conclude Errico, “sono elucubrazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà”.

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