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Bufera sui revisori. Petrucci e Pdl raccontano la lite Venneri-Cataldi

Ancora strascichi dopo l'ultimo Consiglio al quale sarebbe seguito un duro faccia a faccia in strada tra l'ex sindaco e la consigliera di Tutto Cambia, "spifferato" dall'opposizione. Una caduta di stile di tutti i protagonisti

GALLIPOLI  - Dalla bufera sulla vecchia nomina dei revisori dei conti, allo scontro verbale tra l’ex sindaco Giuseppe Venneri e la consigliera comunale della civica Tutto Cambia, Assunta Cataldi. L’ennesimo polverone all’ombra di Palazzo Balsamo. Strascichi dell’ultimo Consiglio comunale che ha portato all’approvazione  del bilancio comunale del 2012, a colpi di maggioranza, e alle accuse al vetriolo dai banchi dell’opposizione (il consigliere Aldo Petrucci e la stessa Titti Cataldi) sul “discutibile” ruolo del figlio dell’ex primo cittadino Venneri in qualità di componente del collegio dei revisori dei conti.

Una nomina sancita nel primo consiglio comunale del governo Errico, e che già allora sollevò un vespaio di polemiche. Una nomina politica, ovviamente, che la maggioranza ha sempre difeso e legittimato. Azzardando forse troppo nella tempistica, e quindi tacciata da subito come “inopportuna” dagli avversari politici. Concetto ribadito a chiare lettere durante la discussione sul bilancio proprio dalla consigliera espressione del movimento la Puglia per Vendola. Intervento anche in questo caso di natura politica espresso nel contesto della sede istituzionale comunale.

Valutazioni che non sono state certo gradite dall’ex primo cittadino, Venneri, che a quanto riferito dalle forze politiche di opposizione di Gallipoli 2012 e del Pdl, avrebbe avuto anche un pesante confronto in strada, fuori dal contesto istituzionale, con la consigliera Cataldi. Un faccia a faccia inerente proprio la questione della nomina dei revisori e del ruolo di controllore del figlio dell’ex sindaco. Un confronto e uno scontro verbale, quasi privato, reso poi pubblico e amplificato non dai diretti interessati o dalle forze politiche di riferimento, ma dall’associazione politico culturale Gallipoli 2012 e anche dal gruppo del Pdl.

Si parla di “aggressioni e minacce verbali”, ma la realtà dei fatti la conoscono solo i diretti interessati. E se Venneri e la Cataldi per ora non hanno inteso divulgare i contenuti dello “scontro” a dir poco spiacevole, ci hanno pensato la lista Petrucci e il Pdl a cavalcare l’onda e a riportare i particolari delle presunte “minacce verbali” e della divulgazione di manifesti “promessa” da Venneri per far desistere la consigliera Cataldi dai suo attacchi politici contro l’ex primo cittadino. Un atto di “arroganza del potere” lo hanno definito le due forze di opposizione, stigmatizzato ovviamente da Petrucci e a ruota dal Pdl, esprimendo nel contempo solidarietà alla consigliera.        

“Cose inaudite! Non era mai accaduto che un ex sindaco avesse aggredito un consigliere comunale per le opinioni e le valutazioni espresse in assise nell’esercizio delle proprie funzioni” recita una nota di dissenso del coordinamento cittadino del Pdl, “quanto accaduto alla consigliera Titti Cataldi, aggredita verbalmente e bistrattata dall’ex primo cittadino, Giuseppe Venneri, è cosa di sbalorditiva gravità che merita la giusta attenzione della nostra comunità e dinanzi alla quale esprimiamo la nostra più viva e sentita solidarietà.

La dottoressa Cataldi, infatti” prosegue la nota, “sembra abbia avuto solo e soltanto la colpa di aver ribadito ciò che noi pubblicamente ripetiamo da mesi e mesi: esiste un insanabile conflitto di interessi che coinvolge l’organo dei revisori dei conti, avendo questa maggioranza nominato tra di essi il figlio di Giuseppe Venneri.

È molto grave che una costatazione di buon senso espressa nelle sedi istituzionali venga derubricata dal Venneri come un atto di lesa maestà, mentre si tratta soltanto del libero esercizio del diritto di critica che deve essere consentito a tutti, soprattutto a chi in Consiglio è chiamato a svolgere il ruolo di opposizione e controllo degli atti posti in essere dalla maggioranza”.

E poi l’attacco diretto dei pidiellini a Venneri:  “Non si era mai arrivati, a memoria d’uomo, a toni così gravi  nella dialettica politica della nostra città, anche in anni in cui il clima sociale era ben più acceso. Verrebbe da chiedersi di cosa l’ex sindaco abbia paura, cosa tema che venga scoperto, di cosa si spaventa abbia risonanza pubblica.

Tanto più che, cosa altrettanto grave che sottoponiamo all’attenzione del sindaco ed ai suoi consequenziali provvedimenti, Venneri,  staziona per tutta la giornata nei corridoi e nelle stanze dei dirigenti, quasi che, a detta di molti, moltissimi, abbia interesse a fare pressione per portare a termine e pilotare pratiche lasciate in sospeso nella sua precedente esperienza amministrativa. Invitiamo, pertanto, il primo cittadino” conclude la nota del Pdl gallipolino, “a prendere adeguati provvedimenti per fare in modo che non aleggi sulla sua azione amministrativa lo spettro ingombrante di chi, non essendo stato messo in condizione di portare a termine le proprie iniziative durante il suo mandato, approfitti della vicinanza agli amici di questa Giunta e di questa maggioranza per completare l’opera”.

 

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