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Sabato, 27 Aprile 2024
Lettera aperta anche da Gallipoli Futura / Gallipoli

Il ruggito di Barba e Fasano: "Fango e malaffare, si dimetta tutto il consiglio comunale"

Tra le forze politiche gallipoline cresce il dissenso per le rivelazioni che emergono dall’inchiesta che ha portato alle misure cautelari e all’iscrizione di 51 persone nel registro degli indagati. Il senatore caustico: “Immagine della città compromessa, si lasci campo libero”

GALLIPOLI – La politica gallipolina torna a ruggire mentre l’inchiesta della magistratura e i risvolti delle indagini della guardia di finanza sulle ipotesi di intrecci e malaffare, pressioni e interessi privatistici tesi ad inquinare il tessuto amministrativo ed economico della città, va avanti arricchita da fatti,circostanze e intercettazioni poco lusinghiere.

E mentre il primo cittadino di Gallipoli, Stefano Minerva, nelle scorse ore è intervenuto con una lunga nota per difendere il suo operato, ripulire l’immagine “infangata” della città e per prendere le distanze “con decisa fermezza” da tutti i comportamenti che vanno verso la prepotenza e l’illegalità, dalle forze politiche avverse al governo cittadino in carica, arrivano invece nuovi e perentori inviti rivolti al sindaco e all’intero consiglio comunale a imboccare la via delle dimissioni e a ristabilire l’agibilità democratica pesantemente offuscata dai risvolti dell’inchiesta giudiziaria.

Dalla lettera aperta protocollata in Comune a firma dei quattro consiglieri dell’opposizione di Gallipoli Futura alla presa di posizione del senatore Vincenzo Barba e del coordinamento cittadino di Forza Italia, il messaggio è univoco: la magistratura farà il suo corso e accerterà le eventuali responsabilità penali. In ambito politico Minerva e il consiglio comunale sono invece invitati “a dimettersi perché i cittadini onesti meritano istituzioni senza macchia”.

Barba: “Situazione pazzesca, dimissioni subito”

Il senatore Vincenzo Barba, coordinatore locale di Forza Italia, ha commentato insieme all’intero direttivo cittadino la grave vicenda giudiziaria che sta portando alla luce una vicenda di intrecci e potenziale malaffare tra imprenditoria turistica e politica locale.  

“Pazzesco, tutto ciò che sta succedendo a Gallipoli è pazzesco. Il sottoscritto e l’intero coordinamento cittadino di Forza Italia non trovano altro aggettivo per qualificare quanto sta avvenendo nella nostra città alla luce dell’importantissima indagine giudiziaria che sta causando un enorme danno di immagine sbattendo la città su tutte le pagine dei giornali italiani per questioni che attengono la corruzione e il malaffare” esordisce Barba nella sua nota di commento.

Vicende al momento si sa, tutte da dimostrare. E infatti alla politica non spetta certo il ruolo della magistratura che nelle sedi competenti e a seguito dell’iter giudiziario costituzionalmente previsto appurerà le eventuali responsabilità penali dei singoli che ne risponderanno in prima persona.

“La politica, però, ha un ruolo altrettanto importante” eccepisce Barba, “e alla luce di tutto quanto sta emergendo sulle pagine dei giornali ci pare doveroso chiedere non solo al sindaco, Stefano Minerva, ma anche all’intero consiglio comunale di dimettersi per consentire agli eventi di fare il loro corso senza intralcio alcuno e ai cittadini di potersi esprimere non appena possibile per dare il loro giudizio politico”.

Secondo le valutazioni del coordinamento cittadino di Forza Italia un dato è, senza dubbio, evidente a tutti: l’immagine della città è compromessa. “Gallipoli è una città ferita e offesa” chiosa ancora il senatore azzurro, “i cittadini hanno il diritto di essere guidati da un’amministrazione al di fuori di ogni pur minimo sospetto che goda del loro consenso e non sia sporcata da alcuna macchia anche eventuale. Se la casa comunale doveva essere un’abitazione fatta da vetri trasparenti...è evidente che qualcosa è andato storto negli ultimi anni nella scelta del materiale. Di trasparente c’è ben poco, di opaco fin troppo”.

Barba stigmatizza in maniera perentoria quel “sistema di corruzione insopportabile, opprimente e deprimente  che, stando alla lettura dei giornali e delle scandalose intercettazioni che trapelano, un gruppo di manigoldi ha tentato di realizzare, perseverando con l’uso del metodo del costi quel che costi -  alle spalle di una comunità che, al di là dei lustrini e delle paillettes del periodo turistico, è una città in sofferenza”. Il senatore azzurro, e già sindaco della città bella, condanna senza mezzi termini “questo sistema di corruttela che, se dimostrato nelle aule giudiziarie, si paleserà come tra i più gravi nella storia sociale della città che pure tante ne ha conosciute. Leggiamo di imprenditori arroganti che, stando sempre a quanto si legge sulla stampa, volevano accrescere il proprio potere alle spalle della nostra Gallipoli. Leggiamo di poveri operatori della sicurezza pubblica che si erano fatti attrarre e coinvolgere da questa calamita maledetta che avrebbe voluto piegare l’intero tessuto sociale cittadino agli interessi di pochi che non conoscono scrupolo di sorta”.

“Non possiamo continuare a vivere nel dubbio” conclude Barba reiterando l’invito alle dimissioni. “Non possiamo continuare a vivere nell’incertezza fastidiosa. Sperando in un ulteriore atto di saggezza politica, chiediamo al sindaco e ai consiglieri tutti di fare un passo indietro per farne dieci avanti”.

Flavio Fasano, capogruppo di Gallipoli Futura

Gallipoli Futura: “Spezziamo la corruttela”  

Di seguito la lettera aperta indirizzata al sindaco Minerva e protocollata in Comune, prima del suo intervento delle ultime ore, dai quattro consiglieri della minoranza di Gallipoli Futura, Flavio Fasano, Antonella Russo, Antonio Barba e Daniele Benvenga.   

“Sei tra funzionari e dirigenti del comune di Gallipoli, tre amministratori comunali della sua precedente amministrazione 2016-2021, uno ricopre ancora incarichi pubblici, un imprenditore con importanti interessi diffusi in questa città, fino ad un totale di 51 persone (stranamente è dato leggere negli atti un “più altri?), ne rispondono a vario titolo - non tutti- di associazione per delinquere oltre ad una serie di altri gravissimi reati: vi è per tutti una presunzione di  innocenza che da garantisti difendiamo, riconosciamo e qui ribadiamo”

“Ma l’indole delle contestazioni mosse, così anche il coinvolgimento diretto di altri tra politici, imprenditori e tecnici locali, impongono un’intransigente e netta presa di distanze da quanto, sin dal 2017, sembra essere accaduto sul Comune di Gallipoli in modo sistematico tanto da portare la procura a parlare di osmosi perversa tra politici, imprenditori e tecnici”

“Vi è la necessità di ristabilire  una credibilità istituzionale mortalmente compromessa dall’evidente complicità di certa politica con un’imprenditorialità spregiudicata, con apparati burocratici deviati, addirittura con militari corrotti – qui va il nostro pieno rispetto per l’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, non certo appannate per la presenza di mele marce al loro interno”

“L’incomprensibile silenzio del sindaco di una città così fortemente offesa, sembra avvalorare la necessità di un gesto forte e chiaro di presa di distanze da questo sistema di corruttela dell’apparato politico-burocratico così da ridare fiducia a tantissimi cittadini onesti, agli imprenditori corretti, ai tecnici rispettosi e garanti della legalità: bisogna spezzare con coraggio questo filo perverso di collusione che per anni ha permesso di far nascere e crescere questo perverso clima di illegalità”

“Per questo chiediamo al sindaco le sue dimissioni, mettendo a disposizione anche le nostre, e ci auguriamo anche quelle degli altri consiglieri che si sentono offesi da ciò”.

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