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S.M. Leuca Gagliano del Capo

Consolidamento del Ciolo: respinto anche il secondo appello, procedura legittima

Il Consiglio di Stato è intervenuto per la seconda volta nel contenzioso che oppone il ministero dei Beni Culturali e Legambiente al Comune di Gagliano del Capo. La Soprintendenza, dicono i giudici, non poteva dare nuove prescrizioni dopo il parere favorevole in conferenza dei servizi

GAGLIANO DEL CAPO – Due decisioni nel merito, due appelli respinti. Sui lavori di consolidamento del costone del Ciolo, il Comune di Gagliano del Capo incassa un altro round nel contenzioso amministrativo che lo oppone al ministero dei Beni Culturali e a Legambiente, ma persiste il sequestro disposto nelle gennaio scorso dalla procura della Repubblica di Lecce.

Il nocciolo della questione verte sulle prescrizioni al progetto intervenute da parte della Soprintendenza successivamente alla Conferenza dei servizi. In maniera illegittima, secondo la suprema corte amministrativa che ha respinto il ricorso del ministero dopo il rigetto da parte del Tar di Lecce. Lo stesso esito, insomma, che si era avuto per l’istanza del circolo di Legambiente il cui appello al Consiglio di Stato deve essere tuttavia ancora discusso.

Per i giudici di Palazzo Spada non è fondata la tesi per cui la Soprintendenza poteva introdurre, dopo aver espresso parere favorevole nella conferenza dei servizi, nuove prescrizioni e condizioni sul progetto esecutivo (finanziato con un milione di euro). Al contrario l’ente di vigilanza su beni storici, paesaggistici e architettonici, avrebbe dovuto impugnare per tempo l’atto formale conclusivo della conferenza.  Il Comune di Gagliano del Capo è difeso dall’avvocato Pietro Quinto.

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