A spasso in auto con il fucile rubato nella borsa, condannati marito e moglie
Massimiliano Pelargonio, 37enne e la sua giovane moglie di 28, Aurelia Antonia Tritto, oggi hanno chiuso i conti con la giustizia. Il primo ha patteggiato una condanna a 3 anni e tre mesi di carcere, la seconda a 1 anno e dieci mesi. Furono fermati nel maggio scorso dai carabinieri
LECCE – Come ogni coppia, se ne stavano in giro a bordo della propria auto. Forse un po’ meno romanticamente di altri poiché custodivano un fucile da caccia a canne mozze calibro 6, risultato rubato a Copertino il 26 giugno del 2012. Il tutto nascosto sapientemente nella borsa della donna.
Protagonisti di questa singolare vicenda due coniugi neretini, Massimiliano Pelargonio, 37enne e la sua giovane moglie di 28, Aurelia Antonia Tritto, che oggi hanno chiuso i conti con la giustizia. Palargonio, infatti, ha patteggiato una condanna a 3 anni e tre mesi di carcere, la moglie a 1 anno e dieci mesi.
I carabinieri di Nardò rinvennero anche trenta cartucce dello stesso calibro, e due ulteriori canne per fucile, detenuti in casa. Entrambi erano accusati di porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico, alterazione di arma comune da sparo e ricettazione. Da tempo pedinati e tenuti in costante monitoraggio lungo le vie di Nardò, marito e moglie erano noti alle forze dell’ordine: la 28enne per furto, il suo compagno per altri precedenti relativi ad altri reati.
Nel corso del controllo l’atteggiamento della coppia da subito sembrò strano: entrambi nervosi, praticamente impauriti, convinsero con il loro atteggiamento i militari dell’Arma che qualcosa da nascondere ci fosse. E per coprire quella tensione, ammisero una banale infrazione al codice della strada: l’uomo era, infatti, al volante del veicolo senza patente di guida. Aspetto che, invece di “rassicurare” gli inquirenti, li spinse ad accertamenti più approfonditi, estesi persino all’abitazione della coppia, in cui furono rinvenute due ulteriori canne da fucile.
