Cittadini leccesi queste sono le spiagge di cui potete fruire
CITTADINI LECCESI QUESTE SONO LE SPIAGGE (foto) DI CUI POTETE FRUIRE Dopo l’immobilismo di quasi cinquant’anni, il piano coste, che ha inglobato quartieri residenziali di Lecce in un Parco Naturalistico, anziché promuovere lo sviluppo delle coste, si sta dimostrando come un’ulteriore beffa per i cittadini che non hanno più spiagge e abbandonano questo litorale. Forse questo è uno dei principali obiettivi dell’Amministrazione, radere al suolo i quartieri ricoprendoli di dune e ricostruire un habitat naturalistico vietato agli umani. Sono ormai cinquant’anni che l’erosione marina ha distrutto dai 30 ai 40 metri, e l’obiettivo del Piano Coste che si proponeva di far fruire ai cittadini leccesi di spiagge, mare e dune. La fede perversa di ambientalisti ed ecologisti, che impone alla natura di ricostruirsi un habitat iniziale, obbliga all’immobilismo e non interviene neanche in casi eclatanti, come per la distruzione conseguente alle conclamate variazioni climatiche del pianeta, riconosciute ed affrontate dal mondo intero, meno che da queste amministrazioni. Pennelli, barriere frangiflutti sono bestemmie per questo territorio per lo più marino e paludoso. Le canne la fanno da padrone, e guai a toccarle, sono sacre ed inviolabili, topi, ratti, zoccole, serpenti e zanzare (delle peggiori specie) che accompagnano cittadini e turisti, che difficilmente torneranno. Ma forse questo è l’obiettivo primario. Se queste amministrazioni sono in attesa di azioni eclatanti da parte dei proprietari e residenti, il malcontento generale è al limite della sopportazione, e non bisognerà attendere molto. Qualcuno già parla di Roma o Bruxelles per i propri diritti calpestati e in subordine ad un parco naturalistico imposto chissà per quali reconditi motivi e scopi. Obiettivo dichiarato del governo è “difendere l’ambiente, ma con l’uomo dentro”. Le amministrazioni devono adoperarsi immediatamente, con qualsiasi mezzo, per contrastare e salvaguardare anche il patrimonio privato messo a dura prova dall’erosione marina e da mareggiate che si stanno sempre più abbattendo sulle coste adriatiche. Eventuali dissesti idrogeologici sono voluti, e causati dai mancati interventi delle amministrazioni a difesa della natura e delle proprietà pubbliche e private. Prima o poi qualcuno presenterà il conto dei danni.