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Lunedì, 29 Aprile 2024
Polemica sulla proposta / Calimera

La replica dei sindaci: “Ipotesi fantomatica e inopportuna fuga in avanti”

Sull’idea di una fusione tra dodici comuni della Grecìa Salentina con la costituzione di un comitato di sostegno arriva la risposta tutt’altro che entusiasta di undici amministratori: “Estranei e distanti da questa iniziativa”. Chiesto il coinvolgimento delle comunità

CALIMERA – L’ipotesi di “fusione” di dodici comuni della Grecìa Salentina liquidata come “fantomatica ipotesi” dai primi cittadini dei paesi coinvolti, eccezion fatta per Martignano (centro di cui è stato sindaco uno dei promotori sull’opportunità della proposta, Luigino Sergio): è netta la presa di distanza delle comunità locali, attraverso i propri amministratori, rispetto all’idea di un’unica realtà che metterebbe assieme almeno nove centri dell’area con l’intenzione di coinvolgerne fino a dodici totali, sulla base di uno specifico studio di fattibilità che ha valutato i vantaggi dell’azione e sulla successiva nascita di un comitato per la promozione della fusione.

Ma gli enti destinatari e protagonisti della proposta non sembrano particolarmente affascinati dall’idea: nella nota, che reca le firme del presidente dell’Unione comuni della Grecìa Salentina e sindaco di Castrignano dei Greci, Roberto Casaluci, e di altri dieci colleghi (Gianluca Tommasi per Calimera, Mario Bruno Caputo per Carpignano Salentino, Dina Manti per Corigliano d’Otranto, Luigi Melissano per Cutrofiano, Fabio Tarantino per Martano, Valentina Avantaggiato per Melpignano, Giovanni Casarano per Sogliano Cavour, Graziano Vantaggiato per Soleto, Massimo Manera per Sternatia ed Edoardo Calò per Zollino), la proposta viene di fatto ritenuta un passo in avanti senza un reale ascolto delle comunità e, per questo, “inopportuna”.

“Circola in queste ore un comunicato stampa – scrivono i sindaci - circa una fantomatica ipotesi di fusione dei 12 Comuni della Grecìa Salentina. A questo proposito, occorre sin da subito chiarire che i sindaci e le amministrazioni dei Comuni dell'Unione della Grecìa Salentina sono assolutamente estranei e distanti da siffatta iniziativa, non avendo in questi anni posto in essere alcun atto, né come Unione dei Comuni né come singoli Comuni, che vada nella direzione auspicata dal costituendo comitato di privati cittadini”.

I sindaci della Grecìa Salentina, pur dichiarandosi sempre disponibili al confronto e all’ascolto delle proposte e dei suggerimenti provenienti dal territorio, rilevano “l'inopportunità di questa fuga in avanti senza prima essere stati resi partecipi di questa iniziativa”: “È evidente – si legge -, come tali delicati processi, non afferiscano soltanto a questioni meramente amministrative poiché vanno ad incidere, in particolar modo per la Grecìa Salentina, su aspetti molto più delicati ed intimi come l'identità e la storia delle popolazioni coinvolte”.

I primi cittadini ritengono che tutto questo richieda la necessaria partecipazione di tutti, a partire dalle istituzioni del territorio, anche in considerazione degli innumerevoli aspetti problematici che l’ipotesi di fusione determinerebbe, tenendo conto la condizione di 12 municipalità peraltro distanti, in alcuni casi, oltre 15 km una dall'altra. Gli amministratori aggiungono inoltre che l'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, nell'ambito dell'ampia attività di programmazione e di pianificazione posta in essere ormai da oltre due decenni, sia “certamente impegnata anche ad individuare formule sempre più efficaci nel governo del territorio che portino ad un riordino delle funzioni da svolgere in forma associata e aggregata”: “È altresì evidente – concludono -, tuttavia, che si tratta di un tema ben diverso e, anzi, antitetico rispetto a quello della fusione di Comuni”.

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