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Martedì, 30 Aprile 2024
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Caso Sakè, la controparte: "I diversi procedimenti giudiziari sono tutt'oggi pendenti

Rispetto all’articolo “Skafè, il Consiglio di Stato dà ragione ai titolari: il chiosco bar non chiude” riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Valerio Corvaglia di Uggiano La Chiesa quale difensore, unitamente ai colleghi Antonio Micolani di Lecce e Gabriele Toma di Maglie, di altre parti in causa quali controinteressati nei giudizi citati

Rispetto all’articolo “Skafè, il Consiglio di Stato dà ragione ai titolari: il chiosco bar non chiude” riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Valerio Corvaglia di Uggiano La Chiesa quale difensore, unitamente ai colleghi Antonio Micolani di Lecce e Gabriele Toma di Maglie, di altre parti in causa quali controinteressati nei giudizi citati.

I diversi procedimenti giudiziari sono tutt'oggi pendenti e non è ancora stata emessa alcuna sentenza risolutiva, neppure in primo grado.

La pronuncia del Consiglio di Stato a cui si fa riferimento è una succinta ordinanza del 29 aprile u.s. con cui il Consiglio, "ritenuto che i motivi proposti e le questioni prospettate richiedano un più approfondito esame, da svolgere nella competente sede di merito in primo grado", si è limitato a sospendere cautelativamente l'efficacia dell'ord. comunale del 15 marzo 2021, con la quale si intimava la cessazione immediata dell'attività abusivamente svolta ("inspiegabilmente", per oltre un anno di vigenza, mai fatta eseguire dalle autorità competenti), in attesa della fissazione, a breve, dell'udienza di merito innanzi al Tar Lecce.

Diverso e separato discorso, invece, per gli altri due giudizi inerenti ai numerosi (e palesemente insanabili) abusi edilizi ravvisati dalle autorità. Le ordinanze di abbattimento erano già state sospese cautelativamente dal Tar in attesa del merito (come avviene nel 99% dei casi, anche in assenza dei presupposti di legge).

Durante l'udienza di merito dell'8 giugno scorso, tuttavia, il Giudice Amministrativo ha dato atto di una questione di legittimità sottoposta dal Tar Lazio all'attenzione della Corte Costituzionale, potenzialmente rilevante per il giudizio in esame, ritenendone opportuna la sospensione in attesa della decisione della Consulta (come da ordinanza pubblicata il 21 giugno u.s.).

Allo stato attuale, quindi, contrariamente dichiarato dalla controparte, non esiste alcuna pronuncia che avalli o legittimi le condotte dell'attività commerciale "Skafé", la quale approfitta delle ben note lungaggini processuali e rinvii di udienza, oltre che dell'inerzia delle autorità di controllo, per continuare, nelle more, ad operare impunemente, in spregio a tutte le altre attività commerciali "in regola", nonché ai più che legittimi diritti ed interessi contrapposti degli abitanti della zona.

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