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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

La street art per avvicinare le periferie al centro: cantiere in corso

Con 167 Art Project alcuni edifici di piazza Padre Pio assumono un volto diverso: grande attesa per il murale di Lorusso e Pezzella

LECCE - Non solo l’orgoglio dell’appartenenza ad un quartiere, sentimento sul quale forse si spende troppa retorica, ma anche il piacere di godere di un valore estetico. Perché essere circondati da cose belle aiuta a star bene, anche se non risolve i problemi materiali e le contraddizioni di una zona problematica e popolare come la 167/b.

Cinque street artist noti a livello internazionale sono stati chiamati dalla parrocchia di San Giovanni Battista a realizzare il progetto 167 art project. Chekos Art e Bifido, il primo leccese, il secondo casertano, più Artez dalla Serbia, Mantra dalla Francia e Juliette dalla Spagna sono impegnati da lunedì a dare forma e colore alle facciate di alcuni edifici di piazzale Padre Pio. L’organizzazione è del laboratorio d’arte urbana 167/b street col patrocinio del Comune e di Arca Sud, l’ente proprietario degli immobili.

I residenti, superata qualche diffidenza iniziale, sembrano gradire l’intervento che può essere incluso nel concetto di riqualificazione. Si fermano, fotografano, passano e ripassano per constatare di quanto sono avanzati i lavori da un giorno all’altro. Intorno non ci sono bar, né attività commerciali, gli spazi per la socializzazione sono ridotti alle piazzette dove mancano anche i giochi per i bimbi.

Il video durante i lavori

Questa parte del rione 167/b è priva quasi di tutto e secondo qualcuno gli interventi decorativi sarebbero fuori luogo perché quei soldi, davvero pochi in realtà, potevano essere utilizzati per altro. Ma sono critiche che lasciano il tempo che trovano: quando i ragazzi di questi palazzoni vedranno i volti di Lorusso e Pezzella, calciatori del Lecce di cui hanno sentito parlare dai più grandi, e si accorgeranno che per quei murales si scomoderanno dai quartieri più benestanti e anche dalla provincia probabilmente, senza saperlo, si accorcerà quella distanza che non è solo fisica, ma soprattutto mentale, con il resto della città. 

Ma siamo solo all’inizio, almeno questa è la nostra speranza: la tematizzazione dei quartieri periferici leccesi – i personaggi della cultura salentina a San Pio, i più famosi volti della storia calcistica alla 167, per esempio – potrebbe essere un’idea da coltivare, d’intesa con l’amministrazione comunale. Si attirerebbe l’attenzione di molti visitatori anche oltre i confini del centro storico e, come in un circolo virtuoso, si potrebbero riattivare piccoli circuiti economici oggi desertificati. I costi sarebbero minimi, le potenzialità tante, anche e soprattutto dal punto di vista della coesione sociale. 

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