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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Squinzano / Via Stazione

Appuntamento in stazione per un "chiarimento": finisce a fucilate

Luciano Liuzzi, volto noto, arrestato con l'accusa di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Avrebbe esploso alcuni colpi ai danni di un barista, per poi darsi alla fuga. Forse di natura personale le cause del gesto

SQUINZANO - I "non-luoghi"  delle stazioni ferroviarie, con le loro luci soffuse, il crocevia di genti e gli incontri fugaci, hanno sempre rappresentato i set ideali per agguati notturni. E forse il  terminale di Squinzano dove, si sa, non vi è poi un notevole traffico di convogli, era lo scenario giusto. Ed è qui che nel corso della notte, i carabinieri della stazione di Surbo, in collaborazione con i colleghi di Squinzano, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Luciano Liuzzi, disoccupato 35enne, ritenuto responsabile di tentato omicidio. Liuzzi, già noto alle forze dell'ordine per aver ferito, a colpi di crick, due pastori circa un anno addietro. Per poi restare, a sua volta, vittima di un agguato a colpi di fucile. Conosciuto nelle aule della giustizia, anche perché ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti della cosideetta "banda della 166", un gruppo dedito ad attività di spaccate e furti ai danni di distributori e negozi, smantellato nel mese di novembre 2008, con ventuno individui poi finiti sotto processo.

Nella serata di ieri, però, intorno alle 20, ad usare l'arma è stato lui, ai danni di G.D., titolare di un bar di Surbo. Nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, sono intervenuti i militari dell'Arma, su segnalazione di un cittadino che aveva udito alcuni colpi di arma da fuoco. Sopraggiunti, i carabinieri non hanno riscontrato nulla, ma hanno immediatamente avviato una serie di indagini per intercettare gli elementi utili alla ricostruzione dell'accaduto. Alcune ore dopo la tela è stata ricucita. Il titolare della caffetteria è stato infatti "convocato" per un chiarimento tra persone civili. Poi degenerato  fino al punto in cui Liuzzi ha imbracciato il proprio fucile, esplodendo alcuni colpi contro la vittima, riuscita fortunatamente a schivare i proiettili, dileguandosi in fretta.

LIUZZI LUCIANO-3Quando i militari si sono messi sulle tracce di Liuzzi, tuttavia, questi non si trovava presso il proprio domicilio di Squinzano. Nel timore che il 35enne potesse concludere l'operazione contro G.D., i carabinieri si sono appostati nei pressi della casa della vittima dell'agguato, con l'intenzione di proteggerlo. I colleghi, intanto, hanno proceduto  con fitte ricerche nella zona fino a quando, intorno alle tre della notte, lo hanno scovato in un'abitazione di Carmiano. Colto di sorpresa dall'irruzione nell'appartamento, Liuzzi è stato tratto in arresto per tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco e condotto presso il carcere "Borgo San Nicola" di Lecce, su disposizione del pm di turno.

Proprio alcuni mesi addietro, Liuzzi era stato oggetto di frequenti controlli proprio da parte di quei militari che avevano portato a chiederne un provvedimento di foglio di via obbligatorio. Le indagini, intanto, proseguono anche in queste ore , per tentare di ricostruire le motivazioni del malcontento e dei dissapori, presumibilmente di natura personale,  che evidentemente legavano i due protagonisti.

 

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