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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Donato di Lecce / Via Vittorio Emanuele III

Prima l'assalto col gas, poi la spaccata. Fallisce il colpo alle poste di Galugnano

Una banda ha tentato, intorno alle 4,30, di impossessarsi del Postamat dell'ufficio di via Vittorio Emanuele, nella frazione di San Donato di Lecce. Non riuscendo a provocare la deflagrazione, hanno infranto la vetrina con un suv, ma sono stati messi in fuga. Sul posto carabinieri e vigilantes

GALUGNANO (San Donato di Lecce) – Di due tentativi, non ne è andato in porto neppure uno. E’ fallito il colpo che una banda di malviventi, intorno alle 4,30 della notte, ha provato a mettere a segno ai danni dell’ufficio postale di Galugnano, la frazione di San Donato di Lecce. Dapprima, con l’uso della solita tecnica, hanno riempito le fessure dello sportello postamat con il gas per causare l’esplosione.

Non riuscendo  a sradicare il deposito, sono ricorsi all’utilizzo di un suv. Il mezzo con il quale hanno raggiunto via Vittorio Emanuele, dove ha sede l’ufficio postale.

Sono ritornati all’azione con una spaccata. Fallita anche questa. I danni arrecati sono ingenti, ma i balordi non sono stati in grado di asportare neppure un centesimo di euro. Sono stati, infatti, messi in fuga da alcuni residenti della zona che, udendo tutto quel frastuono, si sono affacciati dai balconi urlando.

foto-111-4Hanno poi allertato i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lecce, intervenuti assieme ai colleghi di San Cesario di Lecce, nelle mani dei quali sono ora finite le indagini. Sul posto sono accorse anche le guardie giurate di un istituto di vigilanza privato. Al vaglio degli inquirenti, oltre alle dichiarazioni e alle testimonianze fornite da alcuni testimoni, ci sarebbero anche i nastri del sistema di videosorveglianza.

Grazie ai filmati, visionati dall’Ufficio sorveglianza di Poste italiane di Bari, è stato possibile riconoscere la potente autovettura usata dai malviventi. Nel corso delle prossime ore, intanto, da quei fotogrammi potrebbero emergere altri indizi determinanti per scovare, a stretto giro di posta, i responsabili. Neppure un mese addietro, era l’8 agosto, cinque individui vennero fermati dai militari dell’Arma di Monteiasi, nel tarantino.

Si trattava dei componenti della banda del gas che mise a segno svariati colpi nella provincia ionica, in quella di Brindisi, senza risparmiare il Salento. Il tacco si ritrovò, infatti, a subire, almeno tre assalti con la solita modalità: una miscela di gas e un cavo elettrico come innesco per provocare la detonazione.

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