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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Guagnano

Maxi furto di vini nella tenuta "Taurino", la pista porta verso Bari: due indagati per ricettazione

In casa di Vito Tanzi, 34enne del quartiere San Girolamo, soggetto noto, i carabinieri hanno trovato una parte della refurtiva. Denunciato con la moglie. Ma le indagini proseguono: si sospetta possa far parte attiva della banda. Due mesi addietro fu sorpreso di notte a Guagnano con una ricetrasmittente

BARI – I carabinieri della compagnia di Campi Salentina hanno fiutato la pista fin dai primi momenti. In mano avevano un nome da verificare, e non hanno perso un attimo. Hanno contattato i colleghi della compagnia di Bari San Paolo e gli hanno fornito l’imbeccata.

Gli investigatori sono andati quasi a colpo sicuro, perquisendo nelle ultime ore, da cima a fondo, l’appartamento di Vito Tanzi, 34enne, residente nel quartiere San Girolamo del capoluogo pugliese. L’uomo ora è indagato per ricettazione, insieme alla moglie, 31enne. In casa aveva tre casse di vini del marchio “Taurino”, cioè una piccola parte di uno stock molto più grosso saccheggiato molto di recente. Piccola, sì, ma significativa per ciò che implica.

Nella notte fra il 4 e il 5 agosto, infatti, una banda di ladri ha messo a segno un “colpo grosso” nel deposito della nota tenuta nelle campagne di Guagnano: migliaia di bottiglie, vini di qualità pregiata. Per l’azienda fondata da Cosimo Taurino, un danno commerciale elevato, ancora in via di quantificazione. L’inventario è lungo.     

I militari diretti dal maggiore Nicola Fasciano, ovviamente, non si fermeranno qui. Perché il ritrovamento, come facile intuire, non è stato casuale ma frutto di un sospetto preciso. Tanto che, fin da subito – come forse si ricorderà – era emerso che il corposo carico di bottiglie potesse aver preso la via della provincia Bari.

L’antefatto risale a una notte di circa due mesi addietro. Nei pressi dell’azienda furono segnalate due auto sospette. I carabinieri si recarono sul posto per una verifica, ma non trovarono nessuno. I veicoli si erano evidentemente già allontanati, forse perché avvisati da qualcuno. Da un “palo”, probabilmente.

Le ricerche non si fermarono lì. Setacciando da cima a fondo la località, anche fra le stradine interpoderali, in un campo della zona industriale fu fermato proprio Tanzi.

Non seppe ovviamente spiegare perché lui, di Bari, con precedenti (fra cui contrabbando), si trovasse in piena notte in mezzo ai campi del nord Salento, con tanto di ricetrasmittente agganciata alla cintura e senza nemmeno un telefono cellulare.

Definirla una situazione bizzarra è poco, ma fu rilasciato, non potendo ovviamente fare processi alle intenzioni e sulla scorta di puri sospetti.

Tanzi, oltretutto, non fu trovato esattamente vicino alla tenuta “Taurino”, ma nei pressi di una ditta di macchine agricole. La sua presenza, però, è stata collegata all’azienda di vini proprio per via delle auto sospette viste in precedenza e per quella ricetrasmittente.

Due mesi dopo, una volta consumato il furto, i carabinieri di Campi Salentina e del Nucleo investigativo di Lecce, reparto diretto dal capitano Biagio Marro e chiamato sul posto per i rilievi, hanno ricordato quell’episodio ed hanno deciso di bussare alle porte di casa Tanzi per un controllo. E quando hanno trovato quelle casse, riconducibili alla scorta sparita nel nulla, hanno proceduto a denunce alla Procura di Bari per ricettazione, spiccate nei suoi confronti e della compagna. Solo questo reato. Per ora.

DSC05484-2E’ ovvio che gli investigatori sospettino che l’uomo possa far parte della banda, ma questo è ancora da dimostrare in maniera esaustiva e con prove certe. Ecco perché le indagini proseguiranno partendo proprio da questa denuncia, anche per capire dove sia finito il grosso del carico.

Una cosa è certa: chi ha agito sapeva il fatto suo. La banda è riuscita a introdursi all’interno forzando lucchetti e catene, poi rimessi a posto perché dall’esterno nessuno potesse nutrire sospetti, dando un’occhiata superficiale.

Nel terreno sono rimasti i solchi lasciati da un mezzo di grosse dimensioni, il camion usato per caricare almeno dodici bancali sui quali erano accatastati i cartoni di vino, sollevati con un muletto. I cancelli sono poi stati richiusi alle spalle e i malviventi sono fuggiti nel buio, prendendo la via di Cellino San Marco.

Tanzi, dunque, se davvero ha preso parte al furto, potrebbe essersi tradito custodendo in casa, per sé e per la compagna, alcune di quelle bottiglie. Se anche non avesse partecipato fattivamente al colpo, però, forte resterebbe il sospetto di una linea diretta con i ladri, considerando che dall’effrazione al ritrovamento dei cartoni esiste la singola parentesi di un giorno. Troppo poco, a crimine ancora fresco, perché i vini possano essere passati da più mani per finire poi casualmente fra le sue.      

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