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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Oltre 17 chili di eroina nella ruota di scorta, l’arrestato: “Trasportati per 2mila euro”

Il 41enne fermato il 6 novembre dalla guardia di finanza resta in carcere. Ha ammesso l'addebito, ma non ha fatto nomi su chi gli ha affidato il carico. "Li conosco solo di vista". Per la giudice potrebbe essere un uomo di fiducia di qualche clan criminale

LECCE – Il fatto di essere formalmente incensurato non gli è bastato per lasciare il carcere. Troppa la droga trovata nella sua autovettura. Quei 17 chili e 357 grammi di eroina, pressati in trentaquattro panetti, per un valore di centinaia di migliaia di euro, per la giudice per le indagini preliminari Anna Paola Capano non sarebbero “merce” da affidare a uno qualunque, anche solo per un trasporto nelle vesti di corriere. Insomma, Ivan Bisconti, il 41enne leccese arrestato lo scorso 6 novembre dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, potrebbe essere un uomo nel quale l’organizzazione criminale sottostante, quella che ha in mano le redini di lucrosi traffici di droga, riveste particolare fiducia.

L’udienza di convalida dell’arresto si è svolta questa mattina. Bisconti, difeso dall’avvocato Paolo Cantelmo, ha preferito parlare e dire la sua verità su quanto avvenuto. Ma senza fare nomi. Altro aspetto di cui la giudice ha tenuto conto, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, come da richiesta del pubblico ministero inquirente, Maria Vallefuoco.  

L’uomo, che non ha potuto certo fare a meno di ammettere quanto contestato, ha spiegato di aver assunto l’incarico del trasporto dell’eroina da alcuni soggetti che, a suo dire, conoscerebbe solo di vista. Senza fornirne l’identità. Il tutto, per un compenso di 2mila euro. Briciole, se si pensa a quanto avrebbe realmente fruttato ai trafficanti la cessione al dettaglio. Ma tant’è: alla giudice ha spiegato che quei soldi erano necessari, per via di spese familiari e per alcune circostanze di natura sanitaria.

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Pur ammettendo l’addebito, in sostanza l’unica concessione fatta dall’indagato, la vaghezza del racconto e altri fattori hanno indotto la giudice a confermare la permanenza in carcere. Il quantitativo di droga è ingente e, anche per le modalità con cui è stata confezionata e nascosta, si potrebbe dedurre una certa competenza in materia. Il che non escluderebbe l’inserimento di Bisconti in circuiti criminali più estesi, né il rischio di reiterazione del reato.  

L’arresto, come si ricorderà, risale al primo pomeriggio del 6 novembre. Quel giorno i finanzieri hanno bloccato la Peugeot 208 sulla quale viaggiava all’altezza dello svincolo per Squinzano. Bisconti era da poco entrato in provincia di Lecce, dalla strada statale 613 e procedeva a velocità discontinue. Accelerava in alcuni tratti e rallentava in modo brusco in altri.

Una volta fermato, avrebbe tradito subito nervosismo. E dopo un accurato controllo, ecco finalmente spuntare la droga: era tutta all’interno dello pneumatico di scorta. Era stato tagliato e, allargando lo squarcio, i militari si sono accorti di un primo involucro sigillato con cellophane marrone contenente sostanza granulosa compatta. Subito dopo, dallo stesso pneumatico sono stati estratti gli altri panetti di eroina. La droga è finita sotto sequestro, così come un telefono cellulare dual-Sim in uso all’uomo e che potrebbe tornare utile a ricostruire spostamenti e conoscenze.

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