Al gol di Dumfries aggredì padre e figlio, nei guai tifoso del Lecce

LECCE – Una denuncia per percosse, con l’aggravante di aver commesso il fatto in occasione di manifestazioni sportive, e tre anni di Daspo. Tanto è costata a I.S., 47enne leccese, l’aggressione a un giovane tifoso dell’Inter e al padre di quest’ultimo, avvenuta al termine della prima gara del campionato di serie A in corso.

Quel giorno i nerazzurri si sono imposti proprio al 94esimo, con una rete di Dumfries, quando la gara ormai era davvero agli sgoccioli e la tifoseria giallorossa già sognava un esordio di spessore con un prezioso pareggio, vista la caratura dell’avversario. La rete sul filo di lana aveva, ovviamente, fatto esplodere di gioia i sostenitori dell’Inter, fra cui quel ragazzo che aveva subito, per questo, l’ira incontenibile del 47enne.

La sera del 13 agosto il “Via del Mare” era gremito e non solo di tifosi del Lecce. Inter, Juventus e Milan attirano, da sempre, tanti appassionati di queste formazioni blasonate dalle province vicine e dallo stesso Salento. E così, oltre che nel più protetto settore ospiti, tanti interisti si erano ritrovati in curva sud o in tribuna centrale, di fatto mescolati alla tifoseria di casa.

Già durante la gara, come prevedibile, vi erano state diverse schermaglie in vari settori, dovute al contatto ravvicinato, ma sempre limitate agli epiteti. Di un caso, riguardante padre e figli di Ceglie Messapica, presi a male parole, si è anche scritto nei giorni successivi alla gara. Ma l’episodio in questione è stato decisamente più grave, superando il limite delle parole.    

A identificare il 47enne sono stati gli investigatori della Digos della Questura di Lecce. L’uomo, quel giorno, si era scagliato sia verbalmente, sia fisicamente prima nei confronti del giovane, che indossava una maglietta nerazzurra, poi verso il padre intervenuto per difenderlo. Subito si erano messi in mezzo gli steward, evitando che la situazione degenerasse, e il 47enne, alla fine, si era allontanato.

Nel frattempo, però, tutto era stato immortalato sia da un operatore della Polizia scientifica, presente nelle vicinanze, sia da alcuni spettatori con il proprio smartphone. La denuncia presentata da uno degli aggrediti ha fatto partire l’indagine, proseguita con l’esame dei filmati e l’ascolto di alcuni testimoni. L’uomo, così, alla fine è stato individuato e denunciato. In più, dovrà restare lontano dagli stadi e dai luoghi, in genere, dove si svolgano manifestazioni sportivi, per ben tre anni.