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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Fermato nel parcheggio di un supermercato con droga, in casa altra sostanza

Circa 1 chilogrammo di stupefacenti, fra marijuana, hashish e cocaina, sequestrato nel corso di un controllo avvenuto a Squinzano nei giorni scorsi. Ai domiciliari è finito un soggetto

SQUINZANO – Arrestato in flagranza dopo essere stato trovato con poco più di 160 grammi di sostanze stupefacenti, nel corso del controllo in casa è stata trovata altra droga per 750 grammi. Agli arresti domiciliari è finito un uomo. 

L’uomo è stato fermato due giorni addietro, il 26 ottobre, dal personale della sezione antidroga della squadra mobile di Lecce a Squinzano. Durante un controllo, gli agenti si sono soffermati su di un camioncino fermo all’interno del parcheggio di un supermercato. L’atteggiamento impaziente ha indotto i poliziotti a svolgere una perquisizione del mezzo, durante il quale, sotto il sedile del conducente, sono stati rinvenuti oltre 160 grammi di sostanza stupefacente, tra cocaina e hashish.

La perquisizione, ovviamente, non è terminata lì, ma è stata estesa in casa, dove sono stati trovati ulteriori 750 grammi di droga, tra cocaina, hashish e, in particolare, marijuana. Tutto finito sotto sequestro, con materiale ritenuto utile per il confezionamento di singole dosi. Dichiarato in arresto, è finito ai domiciliari. Di questa vicenda al momento si sa soltanto questo, ma la redazione si riserva di approfondire il caso nei prossimi giorni.

L'altro arresto

Per errore, di cui ci scusiamo, vi è stata sovrapposizione con un altro arresto, sempre della polizia, riguardante Eugenio Pinto, 38enne di Copertino (vicenda diversa da quella prima narrata). L'uomo è stato fermato in auto, dentro Copertino, con alcune dosi di hashish e marijuana. Medesima sostanza è stata trovata anche nel controllo in casa e l'uomo, su disposizione del pubblico ministero Massimiliano Carducci, è finito in arresto, ai domiciliari. 

Quello di Pinto non è un nome nuovo agli inquirenti. Anche se con posizione più marginale rispetto ad altri, risulta, infatti, fra i quasi cinquanta indagati nell’operazione “Filo d’Arianna 2”, inchiesta portata avanti dalla Dda di Lecce, vertente sulla ricostituzione del clan Politi di Monteroni di Lecce, a sua volta discendente da un gruppo storico della criminalità organizzata salentina, quello retto dai Tornese. Risalgono al luglio scorso gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari ai quali dovrebbe seguire fra non molto la richiesta di rinvio a giudizio. Pinto è difeso dall'avvocato Giuseppe Bonsegna. 

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