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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Nardò

Tre rapine e un’aggressione, gli arrestati confessano: “Era un periodo difficile a causa della droga”

Si sono tenuti oggi gli interrogatori di garanzia dei due 21enni neretini finiti in carcere per episodi avvenuti lo scorso anno a Nardò. Entrambi hanno ammesso gli addebiti e si sono dichiarati pentiti

NARDO' - Hanno attraversato un brutto periodo a causa dell’uso di sostanze stupefacenti, ma hanno chiuso quel capitolo difficile della loro vita e oggi sono pronti ad assumersi ogni responsabilità per voltare definitivamente pagina: è questo in sintesi il contenuto degli interrogatori di garanzia dei due giovani neretini finiti in carcere ieri su ordinanza di custodia cautelare.

In mattinata, Jonathan Schirinzi, di 21 anni, e il coetaneo Patrik Maruccio hanno confessato e si sono dichiarati pentiti davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce Sergio Tosi che, nei prossimi giorni, dovrà pronunciarsi sull’istanza di revoca della misura cautelare presentata dall’avvocato difensore Andrea Bianco, sulla quale è atteso (preventivamente) il parere della Procura.

Entrambi hanno dunque ammesso il coinvolgimento in tre rapine avvenute a Nardò nel 2022 (qui, tutti i dettagli): il 23 febbraio, ai danni del negozio “Deter Più” (specializzato nella vendita di prodotti per l’igiene della casa in via IV Novembre), dove dopo aver minacciato il padre del titolare con una baionetta riuscirono a impossessarsi della somma di 300 euro, per poi dileguarsi su una Fiat Punto; le altre due azioni, il 5 febbraio e il 5 maggio, nei riguardi dello stesso uomo, un 65enne, affetto da disabilità, che fu strattonato e privata di portafogli e oggetti personali.

Di una quarta vicenda, avvenuta il 2 ottobre dello stesso anno, risponde solo Schirinzi e riguarda l’aggressione di un ragazzo, con il quale aveva avuto una brutta discussione, con il calcio di una pistola scacciacani Beretta e con schiaffi.

Appariva granitico, già prima della confessione, il quadro accusatorio emerso attraverso le indagini svolte dagli agenti del commissariato locale con l’ascolto delle persone offese e soprattutto con una meticolosa visione dei filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza nelle zone interessate. Grazie a questo, è stato possibile cogliere “dettagli” rivelatori come, per citarne alcuni, l’andatura leggermente claudicante di uno dei due banditi e il diverso colore dello specchietto retrovisore destro della Punto usata per la rapina rispetto a quello sinistro e al resto della carrozzeria.

Ma le indagini non si chiudono qui. Sono ancora in corso gli accertamenti finalizzati a risalire ad altre persone che avrebbero svolto un ruolo nell’episodio del 23 febbraio.

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