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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

Truffa per ottenere i fondi per la "Notte di San Rocco", altre due assoluzioni

Si è chiuso il processo che vedeva al banco degli imputati il presidente della Fondazione e la componente del consiglio di amministrazione, accusati di aver prodotto fatture false per ottenere i contributi, nel 2015 e nel 2016. Per il giudice: "Il fatto non sussiste"

RUFFANO - False fatture allegate alla richiesta di contribuiti per organizzare il concerto della Notte di San Rocco e a emetterle sarebbe stata l’impresa individuale “La notizia di Vernaleone Cesare” nei riguardi della fondazione “Notte di San Rocco Torrepaduli”, consentendo così a quest’ultima di beneficiare del finanziamento di 10mila euro per l’edizione del 2015 e di 15mila per quella del 2016 da parte del Comune di Ruffano: queste le accuse messe nero su bianco nel decreto con il quale erano stati mandati a processo  Pasquale Luigi Gaetani, 66enne, all’epoca dei fatti assessore comunale e presidente della Fondazione e la componente del consiglio di amministrazione, Maria Ester Cardigliano, 46enne di Ruffano.
Ma il reato di truffa per episodi circoscritti agli anni 2015 e 2016, rimasti in piedi nell’ambito di un procedimento che inizialmente interessò un arco temporale più ampio (a partire dal 2013) e sfociò nel sequestro per equivalente di  beni per  155mila (tra cui una villa) nei confronti di Gaetani (qui, tutti i dettagli), poi revocato dal Tribunale del Riesame, non hanno retto a dibattimento.  
Su sollecitazione della difesa, rappresentata dagli avvocati Francesco Vergine e Luigi e Arcangelo Corvaglia, il verdetto del  giudice della prima sezione del tribunale di Lecce Marco Marangio Mauro è stato di assoluzione “perché il fatto non sussiste”, in linea a quello che già aveva riguardato, lo scorso dicembre, sia Cesare Vernaleone, 61enne leccese, titolare dell’omonima impresa, sia la Fondazione. 
Per quest’ultima tirata nuovamente in ballo, è stato disposto il non luogo a procedere, proprio in ragione della precedente sentenza divenuta irrevocabile lo scorso febbraio, e prodotta a dibattimento dai legali.
L’inchiesta si sgonfiò già in sede di udienza preliminare, quando il  giudice Marcello Rizzo stralciò l’abuso d’ufficio (in considerazione delle limitazioni giuridiche intervenute nella corretta qualificazione del reato), dispose il rinvio a giudizio per i fatti sopra descritti e pronunciò per le altre contestazioni, sentenza di non luogo a procedere. Contestualmente, fu prosciolta  una quarta persona  coinvolta nelle vesti di componente del Cda della Fondazione: Anna Tommasina Viva, 58enne di Ruffano.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.

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