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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Nardò

Violenze al match Nardò-Nocerina, obbligo di firma “bis” per un tifoso, ma il gip lo annulla

La giudice non ha convalidato la misura imposta a un tifoso destinatario del Daspo per gli scontri del 20 novembre scorso, e sulla quale si era già pronunciata un’altra collega

NARDO' - L’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria contenuto nel Daspo di cui era stato destinatario, perché ritenuto tra i responsabili degli scontri avvenuti alla fine dell’incontro di calcio Nardò-Nocerina del 20 novembre scorso, era stato annullato, ma dopo venti giorni aveva ricevuto un altro provvedimento, sempre con la stessa imposizione, dal Questore. Anche stavolta, però, l’atto non ha trovato l’accoglimento del giudice.

Ieri, la gip del tribunale di Lecce Laura Liguori non ha convalidato la misura, non solo nel rispetto del “ne bis in idem” che vieta di giudicare lo stesso soggetto per un medesimo fatto già oggetto di pronuncia definitiva. “Quand’anche si volesse superare siffatto profilo del cosiddetto ”ne bis in idem” in ogni caso l’annotazione di polizia del 2 dicembre 2022 e le fotografie allegate non consentono di identificare compiutamente il tifoso nella persona responsabile dei fatti attribuiti dalla p.g.”, scrive la giudice, condividendo e facendo proprie le motivazioni già contenute nel primo provvedimento adottato dalla gip Alessandra Sermarini. Questa, in linea a quanto sostenuto nella memoria redatta dall’avvocato difensore Giuseppe Milli, osservò che non ci fossero elementi tali da ritenere l’uomo, quel soggetto completamente travisato da passamontagna e berretto di colore nero armato di un’asta rigida che si scagliò contro il personale in divisa colpendo lo scudo da questi impugnato.

In tal modo l’indagato era stato esonerato, ferma restando l’impugnazione del daspo presso il Tar Lecce e quindi l’impossibilità di accedere allo stadio, dal recarsi in occasione di ogni incontro del Nardò Calcio presso il locale posto di polizia.

“E’ oltremodo evidente che il Questore aveva pertanto, ai danni del mio assistito, tentato di aggirare il provvedimento del gip di Lecce attraverso una mera riproposizione del proprio atto amministrativo” ha commentato l’avvocato Milli, che ha aggiunto: “L’uso disinvolto del potere amministrativo, soprattutto in tema di ordine pubblico, questa volta è stato stigmatizzato non solo dalle doglianze del difensore ma addirittura da due consecutivi provvedimenti della magistratura che ha inteso non convalidare il provvedimento che si era forzatamente adottato".

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