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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Otranto

Erosione ed emergenza ad Otranto: “Tra tre anni Alimini rischia di scomparire”

Assobalneari chiede interventi immediati di manutenzione dei litorali per risolvere una situazione insostenibile. Indice puntato contro l'amministrazione: "Gli introiti della tassa di soggiorno siano utilizzati per i ripascimenti"

OTRANTO - “Tra tre anni Alimini rischia di scomparire”. Mauro Della Valle, presidente di Assobalneari Salento, non usa mezzi termini per focalizzare la situazione dei litorali a nord di Otranto, piegati dall’erosione e dalle mareggiate. Un grido disperato d’allarme, per segnalare ancora una volta alle istituzioni quella che, a tutti gli effetti, si sta configurando come una “emergenza ambientale”: spiagge mangiate dalle onde, sabbia insufficiente, acqua fin dentro le pinete e spazio per ombrelloni e sdraio, ridotto al minimo su quasi tutta l’area.

La fotografia che emerge è impietosa e racconta di costanti disagi, mai davvero superati negli ultimi quattro anni, mentre le mareggiate di questi giorni hanno riconsegnato alla realtà i problemi di erosione, nonostante tavoli tecnici ed impegni presi a più livelli. “Apprendiamo con amarezza – spiega Della Valle – che il sindaco di Otranto continua a mettere in secondo piano l’esigenza delle spiagge, avendo annunciato la volontà di investire i soldi della tassa di soggiorno, per altre questioni, che ritiene evidentemente prioritarie, come il castello, i parcheggi gratuiti o la pulizia delle spiagge”.

Il problema, però, secondo Assobalneari, è che le spiagge “non ci sono più” e, nonostante gli annunci dei mesi scorsi a cercare soluzioni condivise, a tutela dei litorali, “niente continua ad essere fatto”: “Abbiamo avuto tutta una serie di incontri con l’amministrazione comunale, condividendo l’idea di un progetto di co-finanziamento tra privati e Comune, che andasse a tutelare le spiagge pubbliche dell’area di Alimini. Quella proposta è naufragata e siamo in attesa di un intervento massiccio, con uno studio curato dall’Università del Salento, che continua a non dare tempi certi”.

Si parla di un progetto da 5milioni di euro, ma per gli operatori del settore servirebbero, piuttosto, manutenzioni annuali che permettano di protrarre la vita turistica della località: Bravo Club, Serra Alimini, Altair, Acquachiara, Ficodindia, Frassanito e Conca Specchiulla (dove è consistente il rischio cedimento falesie), sono, nella disanima di Assobalneari, le aree esposte da tempo al fenomeno erosione, in piena emergenza.

Resta sotto accusa, dunque, la tassa di soggiorno, con il possibile introito di 700mila euro, parte dei quali Assobalneari vorrebbe fossero investiti nel ripascimento dei litorali: “Non ci rendiamo conto – aggiunge Della Valle - che il territorio sta scomparendo e che i tempi per intervenire sono sempre più ristretti. L’imposta di soggiorno è una tassa di scopo che dovrebbe essere utilizzata per queste esigenze, perché la ricchezza sta nel turismo”.

“Non si può – continua – da un lato gridare contro le trivellazioni in mare e poi lasciare che Alimini si logori lentamente”.

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