"Stazione degli occhi (o del corpo che si sottrae)"
Lunedì 21 giugno alle 20.30 presso il Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Le) è in programma la prima presentazione di Stazione degli occhi (O del corpo che si sottrae), che mette insieme le poesie in albanese di Jonida Prifti (con traduzione a fronte di Dafina Prifti) e i racconti di Donatella Della Ratta, Kurumuny Edizioni, proposto, per l'occasione, in un intenso reading a tre voci femminili.
Il solstizio d'estate saluta così l'uscita del secondo numero di Camminamenti, piccola collana di scrittura in movimento, diretta dalla poetessa Marthia Carrozzo, nella serata promossa da Kurumuny Edizioni in collaborazione con Cool Club e Big Sur che ospiterà i testi e le voci delle autrici Jonida Prifti e Donatella Della Ratta, con la partecipazione di Marthia Carrozzo e la cura sonora di Stefano Di Trapani.
«Il secondo numero di Camminamenti prova a rileggere il nostro tempo incerto con la lucida fermezza di chi non vuole arrendersi: il virus, il lockdown, il necessario distanziamento. Necessario? O rischioso? Cosa implica la sottrazione del corpo? Quale, davvero, la pandemia da cui trarsi in salvo, quando è il corpo che si sottrae?
Le poesie in albanese di Jonida Prifti , poetessa, performer e interprete (rese nella traduzione a fronte di Dafina Prifti), come frammenti di un monito, l’oracolo, sempre interrogativo, di una Cassandra contemporanea che sceglie di interpellare se stessa sulle ragioni del corpo che si sottrae. Accompagnate, in un lucido straniamento, dai racconti brevissimi, per frame, di Donatella Della Ratta , docente di comunicazione, scrittrice e curatrice esperta di media arabi, che cercano una risposta plausibile non solo agli interrogativi lasciati in sospeso da Jonida ma, più esattamente, all'inusuale “essere corpo alla fine di marzo ventiventi”».
Così Marthia Carrozzo, direttrice di collana, che ne anticipa i contenuti nell’introduzione al libro e, dunque, al “camminamento”.
«Dove finisce il corpo, la sua essenza stessa, se è costretto a sottrarsi? Dove finisce il suo reagire ad altri corpi, se anche questi si sottraggono? Dove finisce il suo essere corpo vivo, se si condensa, isolato, al centro di uno sguardo fermo alla stazione di un divenire che non sappiamo quanto tempo richiederà?».
Ancora, dal libro
«Attorno all’ultima ferita,
come corona quadrata,
coloro di sete
un pezzo di lingua scagliato.
Dal profondo, agguanta
come luce dal tempo.
Corpo torbido attende?»
(Jonida Prifti, trad. Dafina Prifti)
« Sono stata un corpo reattivo, altamente infiammabile, ricettivo (così credevo) a ogni segnale e spostamento.
Sono stata un corpo che amava, un corpo con i piedi ben piantati, un corpo per cui l’amore non può tradursi che in tatto, umidità, organicità.
Tutto l’amore, non solo quello sessuale. Tutto l’amore era per me umidità e senso.
Ho lottato disperatamente, in questa primavera ventiventi, contro questa sottrazione, contro questa secchezza. Questo è il mio resoconto di lotta. Questa sarà forse la mia sconfitta, documentata passo passo, la perdita di ciò che più avevo a cuore della mia vita precedente: l’umidità » .
(Donatella Della Ratta)
Le autrici
Jonida Prifti , poeta/performer, vocalist e traduttrice/interprete dall’albanese all’italiano e viceversa, nata a Berat (Albania) nel 1982, è emigrata in Italia (Roma) nel 2001. Si è laureata nel 2010 con una tesi magistrale sulla poetessa italiana Patrizia Vicinelli all’Università “La Sapienza” di Roma. Fra le pubblicazioni ricordiamo: Ajenk (Transeuropa, 2011); Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione (Onyx, 2014), Rivestrane (Selva, 2017). Il suo lavoro si concentra sulla commistione linguistica tra la lingua madre (albanese) e la lingua italiana. Infatti, nelle sue opere è presente la differenza sonora, lessicale e grafico-visuale delle due lingue. Nel 2008, ha fondato il duo di poesia sonora “Acchiappashpirt” con il musicista Stefano Di Trapani. Questo progetto “miscela” musica contemporanea e poesia d’avanguardia. Insieme, dal 2010, organizzano annualmente a Roma il minifestival internazionale di poesia sonora “Poesia Carnosa”. Tra i suoi progetti musicali/poetici: “J A” (con la musicista Andrea Noce alias Eva Geist); “Alfabeti Barbarici” (con l’esperta di culture arabe Donatella Della Ratta alias Lulu Shamiyya), “Jona” (solo piano series). Ha pubblicato inoltre diversi lavori di poesia sonora.
Donatella Della Ratta è una scrittrice e curatrice specializzata in media, arte e cultura nel mondo arabo. È autrice di diversi libri sui media arabi e siriani, ed è collaboratrice di media italiani e internazionali, come Al Jazeera English, Hyperallergic, Internazionale. Ha curato diverse mostre d'arte e programmi cinematografici sulla Siria e il mondo arabo, tra cui: Syria off Frame (140 Syrian artists in the framework of the Venice Biennale, with Luciano Benetton's Imago Mundi, 2015); Sotto lo stesso nome di Lulu Shamiyya scrive e si esibisce in arabo. Insieme alla poetessa albanese Jonida Prifti ha fondato “Alfabeti Barbarici”, un duo di poesia sonora e performance. Donatella è co-fondatrice e membro del consiglio di amministrazione dell'aggregatore web sulla resistenza creativa SyriaUntold www.syriauntold.com.
Camminamenti, piccola collana di scritture in movimento
Da un'idea di Marthia Carrozzo, questa piccola collana si propone di farsi farmaco in versi e voce, di attraversare il nostro tempo infilando con cura le dita in ogni ferita per cantarla sino a esorcizzarla, svelarla al solo scopo di lenirla. Gli autori, siano essi poeti, drammaturghi, scrittori italiani e internazionali, che parteciperanno con lavori inediti o editi e riproposti in una nuova tessitura, saranno accompagnati da uno sguardo altro, in un confronto con sociologi, psicologi, musicologi, attori e musicisti, che offriranno il proprio e più specifico punto di vista, creando un unicum tangibile sia nell’oggetto (libro) che nella performance finale di presentazione.
Kurumuny Edizioni
Kurumuny (dal grico “germoglio di ulivo”), nasce nel 2004 nel cuore nella Grecìa Salentina. La disponibilità del vasto archivio sonoro e di immagini di Luigi Chiriatti, ricercatore fin dagli anni Settanta, fondatore della casa editrice e oggi direttore artistico del festival La Notte della Taranta, ha permesso a Kurumuny si specializzarsi in ambiti quali l’etnomusicologia, grazie alle monografie sui grandi cantori del Salento, o di indagare a fondo riti e miti del Sud Italia. Tra i principali campi di interesse della casa editrice e discografica figurano il racconto dei territori attraverso le testimonianze orali dei popoli che li abitano, la documentaristica e le scienze sociali, la narrativa e la poesia, la world music. Kurumuny pratica un’editoria lenta, di qualità. Ogni libro rappresenta il frutto di un processo condiviso, un’opportunità unica di crescita e conoscenza per un’umanità nuova e in movimento.