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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Xylella, olivicoltori sull'orlo del panico. Cresce la diffidenza dei mercati: "Agire subito"

Su iniziativa dell'Assemblea dei sindaci, amministratori comunali, esponenti politici e rappresentanti delle associazioni di categoria si sono ritrovati per porre le basi un comitato che affianchi il commissario straordinario, di prossima nomina, nel lavoro sul territorio

LECCE – Due anni di attesa sono troppi, bisogna agire. Istituzioni locali, operatori del settore e associazioni provano a mettere in piede un tavolo tecnico che sia di supporto al commissario straordinario sull’emergenza Xylella, di imminente nomina. Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, si sono ritrovati su iniziativa dell’assemblea dei sindaci, gli amministratori dei comuni salentini, gli operatori del settore olivicolo, i rappresentanti delle associazioni legate al mondo agricolo. Presenti anche il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, ed esponenti del mondo politico: dai parlamentari ai consiglieri provinciali.  

Due le certezze di cui si è preso atto come premesse per un lavoro costruttivo: la prima è che la situazione è critica perché il batterio si diffonde anche nei mesi invernali; la seconda è che fino ad oggi si è fatto poco o nulla di concreto, nell’incertezza delle strategie da attuare, delle risorse disponibili e dei soggetti attuatori. “Abbiamo poco da decidere – ha dichiarato Fabio Ingrosso di Confederazione dei produttori agricoli -, si tratta di un batterio da quarantena e dunque va isolato, ci sono delle direttive in questo senso”, paventando il rischio che la Xylella attecchisca anche su querce, mandorli, ciliegi, oleandri e altre piante diffuse sul territorio. “Bastava un solo trattamento per diminuire la popolazione del vettore”, ha aggiunto con riferimento alla cicalina e al rodilegno che sono gli insetti che trasportano il batterio da un ulivo all’altro provocandone nei casi peggiori il completo essiccamento. Mentre ora, ha concluso il presidente di Copagri, “o facciamo noi l’eradicazione o ce la faranno”.

Giulio Sparascio, presidente della Confederazione italiana agricoltori e vice sindaco di Matino, ha parlato di un quadro che si è aggravato velocemente e ha proposto di trasformare il territorio salentino, da Lecce fino al Capo di Leuca in un laboratorio aperto dove mettere in atto tutte le pratiche fitosanitarie e le sperimentazioni necessarie per fermare il contagio senza ricorrere a quell’eradicazione massiva che pure era stata posta come unico rimedio possibile nell’immediato e che, ad oggi, non si può considerare scongiurata.

Giovanni Seclì, ambientalista da anni impegnato su più fronti a difesa dell’integrità paesaggistica del territorio, ha puntato l’indice contro la Regione Puglia “che aveva poteri e doveri che non ha esercitato” e si è chiesto come mai le conclusioni scientifiche annunciate in un prestigioso convegno internazionale che si è svolto ad ottobre a Gallipoli non siano state il fondamento di un intervento diretto: strategie fitoterapiche sono già state sperimentate e brevettate in altre parti del mondo contro il batterio della Xylella. Saverio Congedo, consigliere regionale di Forza Italia, ha sollecitato la delegazione parlamentare salentina a premere sul governo affinché nelle prossime ore venga nominato il commissario straordinario e a definire con esattezza le risorse economiche da poter utilizzare.

La diffusione della Xylella, prima sottovalutata, poi scarsamente compresa nei suoi meccanismo di funzionamento, sta dispiegando in questi mesi i suoi effetti collaterali sul piano economico: non ci sono, infatti, solo i danni materiali per le piante, ma anche quelli commerciali imputabili al timore che si è generato sui mercati – e che è infondato perché l’olio prodotto non può contenere in alcun modo il batterio – da dichiarazioni superficiali ma anche dalla scorretta concorrenza di altri territori che sperano di riguadagnare quote di mercato che il Salento invece stava conquistando, così come del resto nel settore vitivinicolo. Fernando Primiceri, storico produttore di Casarano, ha segnalato le perplessità oramai manifestate dagli importatori europei, mentre Raffaele Cazzetta da una parte ha sottolineato come già nell’ultimo decennio la produzione in frantoio fosse costantemente diminuita, ma dall’altra ha chiesto di puntare all’aggregazione delle aziende per promuovere l’olivicoltura come elemento anche di promozione turistica e non solo commerciale. 

Lunedì mattina l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, sarà a Lecce presso la sede dell’Ufficio provinciale agricoltura, in viale Aldo Moro, insieme al direttore d’area, Gabriele Papa Pagliardini per una conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza.Nel corso dell’incontro saranno forniti i dettagli che riguardano le misure già eseguite per la delimitazione delle aree e quelle attuate per arginare l’avanzamento e la diffusione dell’infezione, così come richiesto dalla Commissione europea.

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