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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Multe ingiuste e spese legali: in consiglio si spinge per l'autotutela

Con una interpellanza del Pd si vuole dare impulso all'attuazione piena dell'istituto previsto per l'annullamento degli atti amministrativi

LECCE – Nel consiglio comunale in programma mercoledì mattina verrà discussa una interpellanza urgente per dare concreta attuazione all’istituto dell’autotutela degli atti amministrativi. L’iniziativa è del capogruppo del Pd, Antonio Rotundo, che prende spunto da una recente sentenza del giudice di pace che ha da una parte annullato il verbale della polizia locale elevato a un cittadino provvisto di contrassegno per disabile e dall'altra condannato il Comune di Lecce alle spese legali (70 euro).

A quel pronunciamento è seguita una lettera che il diretto interessato ha inviato al sindaco, Carlo Salvemini, e agli assessori alla Polizia Locale, Sergio Signore, e all’Accessibilità, Saverio Citraro nella convinzione che un’amministrazione improntata alla trasparenza e alla legalità non possa che prendere in esame la questione.

Il cittadino, che di professione fa l’avvocato, era stato multato nelle more del rinnovo semestrale dell’iscrizione al database per l’accesso alla Ztl (cui ha diritto essendo titolare di contrassegno Cude) pur non risultando residente a Lecce, per aver superato il varco di via Cino. Ricevuto il verbale il professionista ha risposto con una mail di posta certificata, esibendo copia del contrassegno e chiedendo il ritiro in autotutela. A quel primo tentativo dal comando di viale Rossini hanno risposto che il conducente aveva violato la disposizione del regolamento comunale che impone la comunicazione alla centrale operativa della targa del veicolo entro 48 ore dall’accesso.

L’avvocato ha dunque replicato specificando che una legge che garantisce un diritto non può essere derogata per l’inosservanza di un regolamento, che ha un rango decisamente inferiore, come precisato anche da una sentenza della Corte di Cassazione. Nonostante le nuove argomentazioni la richiesta di annullamento era stata nuovamente respinta, non lasciando altra strada dal ricorso in sede civile.

Secondo il consigliere Rotundo gli uffici comunali e in particolare quello di polizia locale sono soliti respingere le istanze di autotutela presentate dai cittadini, contribuendo dunque ad aggravare la mole del contenzioso. L’esponente del Pd fa presente che molte amministrazioni locali hanno già predisposto procedure agevolate: da qui l’invito alla giunta di predisporre “l’attuazione, più estesa possibile, dell’istituto di autotutela”.  

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