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Centrodestra in ordine sparso verso le primarie. Perrone nel vivo della partita

Il sindaco uscente punta a essere determinante nei futuri assetti e spinge per la corsa di Erio Congedo. Messuti non indietreggia, Delli Noci si fa avanti

LECCE - Paolo Perrone ne è sempre più convinto: nel centrodestra saranno le primarie a decidere chi sarà il candidato a succedergli a Palazzo Carafa. Non solo: lui intende giocare un ruolo decisivo presentandosi in lista e dimostrando a tutti, soprattutto ai detrattori interni, di avere perfettamente in mano il polso della situazione.

Nella maggioranza che regge le sorti della città, del resto, da lungo tempo sono oramai emerse alla luce del sole delle frizioni che non lasciano prevedere una composizione unitaria di cui pure si parlava sotto l'ombrellone. Le vicende cittadine - è stato sempre sottolineato - si intersecano con quelle romane: quanti posti per gli aspiranti parlamentari salentini ci saranno quando si tornerà a votare per le politiche? Questa è una domanda decisiva per comprendere cosa accadrà a Lecce e i movimenti in corso in buona parte dipendono da una risposta che nessuno puà anticipare con certezza. 

Berlusconi ha però giurato di far pagare a Fitto la lunga opposizione interna prima della fuoriuscita da Forza Italia, partito al quale Stefano Parisi, che domenica sarà a Lecce, sta cercando di dare un profilo nuovo, non senza incontrare resistenze. I fedelissimi dell'ex ministro degli Affari Regionali non si sentono affatto garantiti dalla tenuta di Conservatori e Riformisti, complice una legge elettorale punitiva per le forze minori. Per non parlare del referendum costituzionale che, in caso di vittoria del sì, eliminerebbe anche l'elettività dei senatori (salvo compromessi dell'ultimo momento ai quali il Pd sta pensando per rasserenare la minoranza interna). 

Paolo Perrone punta allora su Erio Congedo, suo cognato e consigliere regionale che viene da una lunga storia nella destra salentina e che nel gruppo dei CoR si ritrova più per necessità che per altro. Con lui vuol vincere una partita per legittimarsi come interlocutore autonomo e non più dipendente. Il rapporto con Fitto, per usare un eufemismo, non è più quello di una volta.

Il sindaco sta anche cercando di chiarire il perimetro della sfida interna: pungolandolo con alcune dichiarazioni - "ancora non sa da che parte stare" - ha provocato la reazione di Alessandro Delli Noci: l'assessore, che parla sempre con grande prudenza, ha risposto rivendicando la trasversalità del consenso di cui è oggetto, facendo capire di avere una traccia da seguire, una idea di città, senza più dover chiedere il permesso.

Gaetano Messuti, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici, da tempo ha manifestato la sua disponibilità, ritenendo però essenziale il fattore tempo: non è un devoto delle primarie a tutti i costi, ma non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. Nemmeno lui, tra l'altro, respinge gli apprezzamenti arrivati da alcuni avversari politici a dimostrazione che i confini entro i quali il centrodestra ha retto la sua cittadella fino ad oggi oramai non esistono quasi più.

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