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Martedì, 30 Aprile 2024
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Bruno Contini vince la sezione "Narrativa" del Premio letterario Città di Castello

Con il romanzo storico “La mia alba”, il professore di Supersano ha convinto una prestigiosissima giuria, presieduta dal celebre attore, regista e critico letterario Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel Salvatore

CITTA' DI CASTELLO (PERUGIA) - Il Teatro degli Illuminati, sabato 28 ottobre, ha ospitato la diciassettesima edizione del Premio letterario di Città di Castello. Un concorso che ha visto partecipare oltre 450 concorrenti provenienti da ogni regione d’Italia e dall’estero. 

La prestigiosa giuria, presieduta da Alessandro Quasimodo, era composta da Marino Bartoletti (giornalista e scrittore), Osvaldo Bevilacqua (giornalista e conduttore Rai), Benedetta Rinaldi (giornalista e conduttrice Rai), Antonio Masi (segretario generale della società Dante Alighieri), Mauro Macale (vicepresidente nazionale club Unesco), Luciano Monti (docente Luiss “Guido Carli” e scrittore), Claudio Pacifico (ambasciatore d’Italia e saggista) e Clementina Speranza (giornalista televisiva).

Tra i partecipanti, il professore Bruno Contini di Supersano si è aggiudicato la sezione Narrativa con il romanzo storico “La mia alba”.

L'ambito riconoscimento

Di seguito le motivazione riportate dalla giuria per il conferimento del premio: “Simbolo universale di speranza e liberazione, da sempre l’alba è capace di ispirare gli animi di poeti e narratori, regalando agli oppressi la possibilità di credere nel cambiamento. È difficile, però, muoversi attivamente per cercare la propria redenzione, provare a diventare gli eroi delle generazioni future piuttosto che ammirare i grandi del passato. Bisogna trovare il coraggio di rischiare, occorre avere – o diventare – un ideale da inseguire. Salvatore, giovane salentino antifascista, sperimenterà sulla propria pelle quanto possa essere pericoloso opporsi al regime e combattere per la libertà del proprio Paese”.

La grande guerra del Salento: il romanzo di Bruno Contini racconta il territorio tra amore e tragedia

La consegna del premio con la giornalista Benedetta Rinaldi

Informazioni sul romanzo

La storia è ambientata nel ’43 alla vigilia dello sbarco alleato sulla costa occidentale della Sicilia. Pertanto, ha richiesto uno studio profondo di documenti storici, testimonianze scritte, storie vissute per una ricostruzione del contesto che permette al lettore di immergersi nelle scene, e attraverso i protagonisti, rivivere quei momenti drammatici in una sequenza di crescenti colpi di scena. Il romanzo è inedito e sarà pubblicato fra breve. Il punto di vista tematico della vicenda è la ribellione che genera l’eroismo. Il protagonista principale, Salvatore, è un giovane salentino. Un soldato-contadino, antifascista, che rifiuta di omologarsi alla logica della dittatura. Si ribella al regime rifiutando di prendere la tessera del partito che gli garantiva la tessera del pane. Per questo è torturato e punito con la prigione, ma sogna di poter un giorno combattere al fianco degli alleati per coronare il suo sogno di libertà. Diserta ed entra nella Macchia, un’organizzazione di ribelli. La sua alba è l’incontro con Giacomo, una spia italo-americana, che gli permetterà di compiere alcuni atti eroici e realizzare il suo sogno. 

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