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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lecce, Di Michele pareggia in extremis. Finale incandescente

Dopo 25 minuti il Chievo è avanti di due reti. Esposito accorcia, rimediando a un clamoroso errore in occasione del raddoppio clivense. Il pareggio arriva nel recupero e al fischio finale spintoni e insulti al centro del campo

LECCE - Bisogna dirsela tutta. Il Lecce una partita così non poteva perderla. Punito da due errori nella prima parte di gara, e salvato dal tracollo da una strepitosa parata di Benassi, ha saputo reagire con generosità e caparbietà, accorciando prima le distanze con Esposito, fino a quel momento disastroso, e trovando il pareggio in pieno recupero con un allungo di Di Michele su un cross di Pasquato. Il Chievo ha approfittato dei regali iniziali dei padroni di casa e poi si è disposto in maniera ordinata nella propria metà campo, ripartendo con classiche azioni di contropiede.

Primo tempo: Avvio da incubo. Il Chievo ne fa due, poi Esposito trova la rete del riscatto.

Sembra essere tornati agli spettri di inizio stagione quando gli ospiti, dopo solo 2 minuti, trovano il vantaggio. Paloschi si infila tra Tomovic ed Esposito, scavalcato da un cross, e beffa Benassi in uscita. Praticamente nemmeno il tempo di disporsi in campo: c'è Grossmuller ma non Obodo e il modulo è un 5-3-2 con Olivera e Cuadrado interni di centrocampo e l'uruguagio vertice basso.

Una ghiotta occasione per pareggiare il Lecce ce l'ha con Muriel, ma il tiro al volo del colombiano si stampa sul palo, a Sorrentino battuto. Non paga del primo cadeu, la formazione di casa si concede il bis: Esposito perde in maniera goffa il controllo del pallone e Paloschi realizza la seconda marcatura. Pubblico inviperito contro il centrale di Galatina che, però, rimedia al minuto 30 con un perentorio stacco di testa con il quale anticipa l'estremo clivense e realizza la rete che riaccende le speranze, rimaste appese al miracolo compiuto da Benassi su colpo di testa di Pellissier pochi minuti prima.

A questo punto, l'inerzia della gara volge completamente dalla parte del Lecce che si procura due volte l'opportunità del pareggio. Al 35' Muriel, servito da un bel lancio di Tomovic, angola troppo il tiro in diagonale, mentre al 41' un potente sinistro di Brivio - dopo un delizioso slalom di Cuadrado e l'assist di Di Michele - viene deviato in corner da Sorrentino. Il primo tempo finisce con gli ospiti avanti per 2 a 1. Due gli ammoniti: Ferrario e Tomovic.

Secondo tempo: Lecce meno tonico, ma il Chievo resta chiuso. Di Michele acciuffa il pareggio.

Al rientro dagli spogliatoi, c'è Obodo al posto di Ferrario. Il Lecce ricomincia a macinare gioco e lo fa discretamente per un quarto d'ora durante il quale impensierisce il portiere avversario prima con una punizione di Grossmuller (48'), con uno slalom ubriacante di Cuadrado non finalizzato da Olivera (51'), e con un pallonetto del laterale colombiano. Di Carlo, il tecnico degli ospiti, toglie Pellissier ed inserisce Cruzado. Il gioco è spesso interrotto da calci di punizione, e  il match, progressivamente, diventa sempre più teso sebbene Mazzoleni gestisca l'aspetto disciplinare con molta elasticità. Olivera rimedia il cartellino giallo ad un quarto d'ora dalla fine. Poi una girandola di sostituzioni: Hetemaj per Sammarco, Piatti per Cuadrado - al 75' - poi Pasquato per Grossmuller (84') e Moscardelli per Paloschi (87').

Il Lecce si affida ai lanci lunghi, sui quali la linea offensiva è composta da quattro elementi e i cross diventano il modo più rapido di arrivare dalle parti dell'area gialloblu. Ad un minuto dal 90' è ancora Esposito, di testa, a sfiorare il pareggio ma Sorrentino si oppone in maniera egregia ed Olivera non riesce a ribattare a rete a distanza ravvicinata. Le giocate più interessanti dal punto di vista tecnico vengono dal giovane fantasista di scuola Juventus che per due volte mette al centro un cross molto invitante: nella prima circostanza Di Michele non arriva, nella seconda sì, già in tempo di recupero. Colpo in allungo e palla in rete dopo aver sbattuto sul lato inferiore della traversa. Boato di liberazione del pubblico e corsa in mezzo al campo di Serse Cosmi, mentre più di qualche tifoso era già andato via.

Al triplice fischio del direttore di gara, a centrocampo si concentrano almeno una trentina di persone, tra atleti, tecnici, dirigenti ed inservienti. Volano insulti e minacce, c'è pure qualche evidente spintone. A scatenare il nervosismo, probabilmente, le proteste degli ospiti per un presunto fallo di Olivera su Therau che però, almeno dal vivo, pare lasciarsi cadere al suolo con troppa facilità pur venendo disturbato dall'uruguagio. I punti di distacco dalla quart'ultima, il Siena, restano sei. Non è un abisso, ma ora è necessario tenere un passo costante, per erodere alla distanza il vantaggio delle squadre che precedono i giallorossi.

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