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Sabato, 27 Aprile 2024
La risposta

Il sindaco fa scudo: “La mia Gallipoli non può essere associata ad ombre”

Minerva, sollecitato dalle minoranze dopo la notizia delle indagini che delineano, in un contesto associativo, uno scenario di reati contro la pubblica amministrazione, ribadisce massima fiducia nella magistratura e l'adozione di scelte nell'interesse esclusivo della città

GALLIPOLI - Incalzato dai gruppi di minoranza a prendere una posizione rispetto agli esiti dell’inchiesta della guardia di finanza che ha interessato anche un ex assessore della sua prima giunta, ritenuto il terminale di un intreccio tra politica e interessi economici nel settore turistico, il sindaco di Gallipoli ha ribadito da una parte la massima fiducia nell’operato della magistratura, dall’altra l'ancoraggio alla legalità come punto di riferimento del suo agire politico e amministrativo.

Prova di questo suo percorso, ha detto Stefano Minerva attraverso una nota, è il lavoro avviato: “La mia Gallipoli non può essere associata ad ombre o, in generale, illegalità solo perché qualcuno tenta di fare il furbo. Noi, noi gallipolini, rappresentiamo la città della laboriosità, dell'umiltà, del sapersi rimboccare le maniche.. In questi anni, non senza sacrifici e scelte forti, con tanto impegno e coraggio, abbiamo puntato su un modello di turismo sostenibile che tenesse insieme la crescita economica con il rispetto del paesaggio e dell'ambiente, l'accoglienza di centinaia di migliaia di persone con il decoro urbano e la sicurezza pubblica, il rafforzamento delle tradizioni con l'innovazione per dare nuove opportunità di occupazione ai nostri giovani. E questo è nei fatti, è ormai storia cittadina, ed è la conseguenza di scelte amministrative forti, fatte da atti e da ordinanze che combattono, sempre con coraggio, la malamovida”.

Per il sindaco di Gallipoli è ben chiara la linea di demarcazione tra la disponibilità al confronto e l’assecondare pretese contrarie alle regole: “Per questo posso dire che da primo cittadino ho basato ogni mia singola scelta, ogni delibera, ogni atto sull’esclusiva tutela dell’interesse collettivo e mai sarò disponibile a tutelare gli interessi di pochi. Per mia scelta il Comune è diventata la casa di tutti. Una scelta non solo giusta, ma di trasparenza. Tutti i gallipolini sanno che possono contare un sindaco disponibile ad ascoltare e tutti conoscono perfettamente il mio mantra: aiuto e conforto quello sì, sempre, ma non chiedetemi mai cose che non si possono fare perché non le farò. Punto”.

Certo Minerva non nega il fatto che di richieste non assecondabili ne riceva diverse, come del resto è abbastanza naturale per il ruolo che ricopre:  “In questi giorni ho letto e sentito di ‘pressioni’ nei miei confronti. Ecco, ci tengo a chiarire: se per pressioni vuol dire ricevere ed incontrare persone che chiedono la luna le quali pensano sia possibile ottenerla, beh sì. Ogni giorno ricevo pressioni (per intenderci: dal commerciante che vorrebbe un aumento del suolo pubblico all’ imprenditore che vorrebbe più tutela per la propria impresa, passando per il cittadino che vorrebbe una casa popolare o un lavoro) ma penso che rispondere no e non far trovare traccia nelle scelte politico amministrative di provvedimenti che possano avallare tali richieste sia la più forte dimostrazione di correttezza da parte di un sindaco, la cosa che i miei cittadini apprezzano più di me”.

Il primo cittadino si toglie poi un sassolino dalla scarpa: “Mi dispiace che alcuni avversari politici che ancora non hanno superato la sconfitta elettorale e continuano ad essere ancora marginali nel protagonismo cittadino non perdano occasione per buttare fango su una città piena di imprenditori e persone per bene che niente hanno a che fare con gli eventi e le persone riportate dalle cronache locali. Come se tutti i cittadini, i politici e gli imprenditori di Gallipoli fossero marci: ecco, così per interessi politici di parte, si denigra una città intera. Non ci sto”.

La risposta alle minoranze si conclude così: “Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi ma ricordiamoci che si è colpevoli solo dopo le condanne definitive. Prendo con decisa fermezza le distanze da tutti i comportamenti che vanno verso la prepotenza e l’illegalità”.

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