Ampliamento pista Porsche di Nardò: Emiliano annuncia “sospensione” accordo di programma

BARI - Arriva, quasi inaspettata, la frenata sull’accordo di programma varato nell’agosto dello scorso anno tra Regione Puglia, Consorzio Asi di Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo propedeutico alla realizzazione del “Piano di sviluppo del Nardò Technical Center”, in cui è stato reinserito l'ampliamento dell'impianto automobilistico della Porsche considerato quale intervento di pubblica utilità.

In serata il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha comunicato, in una stringata nota, di aver deciso di sospendere al momento l’accordo di programma che riguarda il Nardò Technical Center.

Il progetto, dopo il via libera e la presa d’atto anche da parte dei consiglii comunali dei territori interessati, in questi mesi è stato contestato da comitati territoriali e ambientalisti secondo i quali causerebbe la perdita di una foresta secolare di oltre 500 ettari di enorme valenza naturalistica ricadente nel bosco e la macchia della Terra d'Arneo.

La questione è stata recentemente portata all’attenzione anche della giustizia amministrativa, con un ricorso al Tar promosso da Italia Nostra, con una mozione nel consiglio comunale di Stoccarda, e anche con una interrogazione al Parlamento Europeo, mossa dalla deputata Rosa D'Amato del partito de “I Verdi-Alleanza Libera Europea”.

“La Regione, ancora una volta, dimostra di voler coniugare l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell’intervento con la tutela dell’ambiente” ha dichiara il presidente Emiliano annunciando la decisione della sospensione temporanea dell’accordo, “abbiamo preso una decisione in linea con il ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea”.

La Commissione europea, infatti, in seguito alla risposta fornita sui rilievi mossi dalla compagine dei Verdi-Alleanza Libera Europea, aveva da un lato rassicurato sulle misure e sulle compensazioni garantite dal piano di sviluppo industriale presentato da Porsche per il Nardò Technical Center (“tali misure sono giudicate pertinenti e proporzionate tenuto conto dell'impatto previsto del progetto”).

Dall’altro però aveva altresì annunciato che “tuttavia, dato che nella notifica di cui sopra permangono alcune questioni in sospeso riguardanti tra l'altro i motivi imperativi della direttiva habitat di rilevante interesse pubblico, la Commissione contatterà le autorità italiane per chiedere ulteriori chiarimenti”.

Per il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani e presidente del Movimento regione Salento “una decisione dovuta, che abbiamo sollecitato da tempo. Siamo lieti che il presidente della Regione abbia fatto un passo indietro, per tutelare l’ambiente e rispettare la volontà del territorio salentino, contrario ad un patto calato dall’alto sulla base di un presunto interesse pubblico. Una forzatura che abbiamo contestato da subito, evidenziando tutte le opacità dell’accordo”.

”Ad agosto scorso abbiamo presentato un’interrogazione urgente, chiedendo di sospendere le procedure di esproprio dei suoli interessati dal piano di ampliamento per tutelare i legittimi interessi dei proprietari dei suoli da requisire. Contestavamo il tracciato disegnato alla cieca, senza verificare o senza preoccuparsi dei danni all’ambiente e all’economia locale. E chiedevamo di aprire un tavolo di confronto con le associazioni agricole e ambientaliste, in modo da individuare possibili percorsi che non penalizzassero le attività produttive insediate nella zona individuata per l’espansione del Nardò Technical Center Porsche". L'auspicio di Pagliaro, dunque, che si arrivi "ad un piano di ampliamento ben ponderato".

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