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Domenica, 28 Aprile 2024
Forestazione comunque prevista nelle opere di ristoro / Nardò

Ampliamento pista Porsche: la “difesa” del bosco approda nell’assise di Stoccarda

Le tematiche sul piano di sviluppo industriale per il centro collaudo del Nardò Technical Center saranno discusse, con una mozione, nel consiglio comunale tedesco. Assorbite le preoccupazioni evidenziate dal Comitato custodi del bosco d’Arneo

NARDO’/STOCCARDA - Il piano di ampliamento di Porsche per l’area della pista di collaudo Nardò Tecnical Center nei territori tra Nardò e Porto Cesareo diventa anche un caso politico internazionale e approda nel consiglio comunale di Stoccarda.

In attesa dei responsi della giustizia amministrativa (il Comitato custodi del bosco d’Arneo unitamente al Gruppo di intervento giuridico e Italia Nostra hanno depositato il 22 gennaio scorso un ricorso al Tar Puglia) e nonostante la dettagliate rassicurazioni fornite dalla società automobilistica sul progetto che prevede investimenti per 80 milioni di euro, destinati all’adeguamento o alla realizzazione ex novo di piste di collaudo e di strutture di servizio, un nuovo fronte si schiude in terra tedesca.    

Ad essere investito della questione anche l’assise comunale di Stoccarda, la città tedesca sede di Porsche, nell’ambito della quale è stata presenta una mozione per evidenziare come “l’abbattimento di 200 ettari del bosco d’Arneo, ultimo residuo di una foresta secolare, in un'area naturalistica e paesaggistica ecologicamente significativa”, contraddirebbe agli obiettivi di sostenibilità dell’azienda.

Il 5 marzo il gruppo politico Sos Linke Puls Fraction di Zuffenhausen aprirà la discussione su quelle che, a loro dire, sarebbero le conseguenze del piano di ampliamento del Nardò Technical Center (Ntc), articolazione di Porsche. In particolare, i consiglieri comunali dell’alleanza di sinistra intendono ora convocare in aula il management di Porsche per chiarire se siano state valutate alternative per lo sviluppo del piano, senza intaccare il bosco, e con quali argomentazioni tali alternative siano state respinte. Inoltre, le misure compensative prevedono opere di rimboschimento su circa 500 ettari, ma a Porsche si chiede di specificare con quali risorse verrebbe realizzato l’intervento di rinaturalizzazione promesso.

Con la firma dell’Accordo quadro tra Regione Puglia, Consorzio Asi Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo, nell’estate scorsa si è avviato l’iter procedurale del piano di sviluppo industriale presentato da Porsche per il Nardò Technical Center. E al pacchetto di interventi prettamente necessari allo sviluppo industriale se ne affianca un secondo, comprensivo di opere riconosciute di pubblico interesse.

Si tratta della forestazione e degli itinerari ciclopedonali, della realizzazione di un centro di elisoccorso con strutture sanitarie integrabili con il sistema sanitario regionale e di un centro visite polifunzionale a disposizione della riserva regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera. Programmato, inoltre, l’ampliamento del centro di sicurezza prevenzione degli incendi che sarà a servizio anche dell’area esterna al sito, in un raggio di 10 chilometri con un sistema di monitoraggio a raggi infrarossi e un parco mezzi collegato con i vigili del fuoco.

I dubbi dei politici tedeschi

Così come messo in luce dal Comitato custodi del bosco d’Arneo e dai sodalizi ambientalisti pugliesi emerge ora anche agli occhi della politica tedesca un’allarmante e preoccupante  contraddizione: “Per fare spazio a nuove piste di prova per auto elettriche, le auto del futuro, Porsche viene meno agli obiettivi di tutela della natura e del paesaggio, e  le promesse di sostenibilità diventano solo vuote frasi fatte” evidenziano i consiglieri comunali che hanno proposto la mozione.

E i consiglieri tedeschi fanno notare che “il gruppo Porsche ha istituito un sistema di gestione della conformità ambientale (Ecms) e ha un consiglio interno per la sostenibilità dal 2016”. Richiamando il rapporto sulla sostenibilità del 2022 del Gruppo Volkswagen (di cui fa parte Porsche), i consiglieri evidenziano come “il profitto vince sull’ambiente e le compensazioni restano specchietti green per le allodole, mentre si distrugge l’ultimo lembo di un bosco centenario con nuove colate di cemento e asfalto”.

Sempre a Stoccarda, l'associazione Arge Nord Ost intende effettuare un sit, sempre nella giornata di martedì, 5 marzo, insieme ad altre associazioni e realtà locali, durante il quale daranno lettura di un comunicato per evidenziare le criticità condivise dal consiglio comunale. La voce delle associazioni e dei cittadini che difendono il bosco d’Arneo è arrivata dunque  nella terra madre di Porsche anche attraverso i media locali, televisioni e quotidiani. Dalla sua costituzione, nel novembre 2023, il Comitato custodi del bosco d’Arneo, organizza regolarmente assemblee e incontri informativi sul territorio sulla questione ed ha avviato una raccolta fondi e lanciato una petizione raccogliendo oltre 40 mila firme in tre mesi.

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