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Lunedì, 29 Aprile 2024
Un dettaglio

Certificati medici per evitare il carcere: il vanto di Nocera con Panarese

Il 67enne, ritenuto al vertice del sodalizio disarticolato con l'operazione “Stealth” dei carabinieri, avrebbe anche suggerito al suo interlocutore di consigliare lo stesso modus operandi a Saulle Politi. Lo si evince da un'intercettazione ambientale

LECCE – Irrilevante sul piano delle conseguenze penali scaturite dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su droga ed estorsioni culminata oggi nell’operazione “Stealth” dei carabinieri, c’è tra le “carte” giudiziarie il riferimento a un episodio che assume comunque un significato importante per definire lo spessore di Fernando Nocera.

Secondo quanto osservato dal pubblico ministero e richiamato dal giudice per le indagini preliminari, l’uomo ritenuto al vertice del sodalizio, sarebbe stato capace non solo di tessere le fila di traffici, ritorsioni ed estorsioni nonostante le attenzioni e i provvedimenti nei suoi confronti della magistratura, ma anche di costruire le condizioni che lo tenessero lontano dalla detenzione in carcere. Circostanza di cui avrebbe fatto anche un certo vanto.

Lo si evince da un'intercettazione ambientale nella sua abitazione leccese: durante un incontro con Pierpaolo Panarese (anch’egli destinatario della misura di custodia cautelare in carcere) avrebbe raccontato di aver ottenuto certificati medici relativi alla sua situazione cardiologica allo scopo di esibirli all’occorrenza per attestare l’incompatibilità con la vita carceraria.

Il tutto grazie a professionisti indicati come compiacenti nel formalizzare una certa diagnosi, dietro un lauto compenso (tra i mille e i mille e 500 euro). Si tratta, giova ribadirlo, unicamente della ricostruzione dello stesso Nocera, captata dagli investigatori e non di elementi ritenuti probatori (non ci sono, infatti, medici indagati).

Questa modalità sarebbe stata utilizzata più volte, anche con finalità preventiva, cioè per neutralizzare le peggiori conseguenze di eventuali blitz delle forze dell’ordine, oltre che per essere autorizzato a lasciare l’istituto penitenziario per passare ai domiciliari da dove, come vuol dimostrare l’ultima inchiesta, avrebbe proseguito nel rafforzamento della sua leadership.

Compiaciuto di questa strategia avrebbe pure detto a Panarese, in quell’occasione, di suggerire a Saulle Politi di comportarsi allo stesso modo, rammaricandosi del fatto che il monteronese, ritenuto figura ai più alti livelli della criminalità organizzata salentina, non se ne fosse servito prima di essere arrestato.

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