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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

“Final Blow” su mafia, droga ed estorsioni: “nuovo” verdetto per 53 imputati

E’ terminato ieri il processo d’appello originato da una delle più importanti operazioni antimafia che ha riguardato la città di Lecce e la provincia. Ridotte gran parte delle condanne

LECCE - Si è chiuso  il processo d’appello scaturito dall’operazione “Final Blow” eseguita il 26 febbraio del 2020 dagli agenti della squadra mobile di Lecce. Furono 72 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla giudice Simona Panzera con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga, spaccio, ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d'azzardo.

Ieri, in tarda serata, è arrivato il verdetto nei riguardi di 54 persone che erano state condannate l'11 giugno del 2021 con il rito abbreviato, dalla giudice Giulia Proto, a quasi cinque secoli di reclusione. 

La Corte presieduta dal giudice Vincenzo Scardia ha disposto il non doversi procedere per una di queste, Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce, essendo nel frattempo deceduta, e ha “ritoccato” numerose pene, alcune anche in modo considerevole.

Solo uno degli imputati Antonio Giannone, 48 anni, di Vernole, che in primo grado aveva rimediato 4 anni, più 1.400 euro di multa, difeso dall'avvocato Umberto Leo, è stato assolto perché il fatto non sussiste per un capo d’accusa e il non doversi procedere per mancata querela in merito a un’altra contestazione.

Rideterminate invece le pene per due imputati: da 7 anni e 8 mesi a 7 anni e 6 mesi per Gabriele Russo, 30, di Galatone; da 12 anni a 11 anni, 9 mesi e 10 giorni per Guerino Russo, 51, di Galatone.

Ridotte quelle per: Daniele Balloi, 40 anni, di Melendugno, da un anno e quattro mesi di reclusione (col beneficio della pena sospesa) a un anno tondo; Marco Balloi, 42, di Surbo, da quattro anni e 4 mesi, più 24mila euro di multa, a 3 anni, più 17mila 330 euro di multa; Andrea Cafiero, 31, di Lecce, da 18 anni a 14 anni e 8 mesi; Cristian Calosso, 36, di Lecce, da 10 anni a 8 anni e 4 mesi;  Stefano Castrignanò, 35, di Lecce, da 5 anni e 4 mesi, più 1.800 euro di multa, a 3 anni, sei mesi, 20 giorni, più 1.267 euro; Cengs De Paola, 47, di Acquarica Del Capo, da 6 anni e 6 mesi, più 40mila di multa, a 5 anni, 2 mesi, più 26.667 euro di multa; Santo Gagliardi, 57, di Lecce, da 14 anni e 4 mesi a 7 anni e 8 mesi;  Stefano Garrisi, 34, di Caprarica di Lecce, da 8 anni e 6 mesi a 7 anni e 8 mesi; Manuel Gigante, 41, di Lecce, da 18 anni e 8 mesi a  12 anni;  Leandro Greco, 43, di Lecce, Mario Miccoli, 52  anni, di Lecce, Ruggero Perrotta, 47, di Melendugno, da 8 anni ciascuno a 5 anni, 9 mesi, 10 giorni; Maurizio Greco, inteso “belva”, 56, di Lecce, da 14 anni a 8 anni e 8 mesi; Paolo Guadadiello, 35 anni, originario di Lecce ma residente a Torchiarolo, da 14 anni a 7 anni e 4 mesi; Vito Penza, 36, di Lecce, da  8 anni e 8 mesi a 7 anni e 4 mesi; Vincenzo Luigi Lanzillotto, 42, di Galatone, da 2 anni e 8 mesi, più 6mila euro di multa a 2 anni e 4mila euro di multa; Antonio Leto, 32, di Caprarica, da 15 anni a 13 anni e 8 mesi; Francesco Leo, 37, di Caprarica di Lecce, da 9 anni e 4 mesi a 7 anni, un mese e 10 giorni; Luca Longo, 48, di Lecce, da 4 anni e 6 mesi, più 24mila euro di multa, a 4 anni e 4 mesi, 22mila euro di multa; Giuseppe Marzano, 56, di Galatone, da 7 anni, più 30mila di multa, a 6 anni, 10 mesi, 20 giorni, più 29.200 euro di multa; Mattia Marzano, 31 anni, di Galatone, da 4 anni e 6 mesi, più 20mila euro di multa, a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, più 19.600 euro; Graziano Mazzarelli, 31, di Lecce, da 7 anni a 4 anni, 9 mesi e 10 giorni, a 6 anni, 6 mesi e 10 giorni (calcolati in continuazione a una precedente condanna);  Luciano Mazzei, 34, e Francesco Panese, 27 anni, entrambi di Calimera, da 7 anni e 8 mesi a 7 anni e sei mesi; Vincenzo Modesto, 32, di Squinzano,  da 3 anni, più 14mila euro di multa, a 1 anno e 8 mesi, col beneficio della pena sospesa, più 10mila euro di multa. E ancora: Stefano Monaco, 32, di Copertino, da 16 anni a 14 anni, 2 mesi, 20 giorni, ma la pena complessiva che dovrà scontare (calcolata in continuazione a una precedente condanna) è di 19 anni, 7 mesi e 20 giorni;  Sebastiano Montefusco, 49, di Galatone,  da 15 anni e 4 mesi a 8 anni e 8 mesi; Valentino Nobile, 32, residente a Giorgilorio (Surbo), da 18 anni e 8 mesi a 12 anni che, in relazione a una precedente condanna, diventano 13; Gianluca Palazzo, 47, di Lecce, da 10 anni a  8 anni, 5 mesi e 10 giorni; Roberto Patera, 44 anni, di Nardò, da 4 anni, più 20mila euro di multa, a  2 anni e 8 mesi, più 12mila euro di multa; Salvatore Stefanizzi, 33, domiciliato a Casalabate (frazione di Trepuzzi/Squinzano), da 4 anni, più 20mila euro di multa, a 2 anni, più 8mila euro di multa; Vincenzo Stippelli, 44, di Squinzano,  da 10 anni e 8 mesi a 9 anni, un mese e 10 giorni che, in considerazione di una precedente pena, diventano complessivamente 11 anni, 5 mesi e 10 giorni.

Altri due imputati hanno patteggiato una riduzione della pena: Riccardo Buscicchio, 51 anni, di Lecce, da 4 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, a 4 anni tondi e 14mila euro; Susanna Vonghia, 56, di Galatone, da 4 anni, più 18mila euro di multa, a 3 anni, più 14mila euro di multa.

Tenuto conto di precedenti condanne, la Corte d’Appello ha riconosciuto il vincolo della continuazione, calcolando le seguenti pene che complessivamente dovranno scontare altri cinque imputati:  18 anni e 2 mesi per Luigi Lazzari, 47, di Lizzanello; 15 anni e 4 mesi per Gianluca Negro, 37 anni, di Surbo; 9 anni e mezzo per Giovanbattista Nobile, 37, di Lecce; 20 anni per Antonio Marco Penza, 39, di Lecce;  30 anni a Antonio Pepe, inteso “Totti” o “zio” o “mesciu Pietro”, 61, di Lecce.

Confermata nel resto la sentenza: 14 anni a Vito Manzari, 63, residente a Lecce; 4 anni in aggiunta ai 20 di una precedente condanna a Cristian Pepe, 38 anni, di Lecce; 24 anni, ma in continuazione a una precedente sentenza di condanna a 20, divenuta irrevocabile nel 2019, a Pasquale Briganti, detto “Maurizio”, 53, di Lecce; 7 anni per Debora Buscicchio, 32, di Lecce; 6 anni e 8 mesi a Rita Greco, 80, di Lecce; 10 anni a Shkelzen Pronjaj, 37 anni, albanese, residente a Merine (frazione di Lizzanello);  8 anni a Luigi Vergine, 48, di Campi Salentina;  3 anni, più 14mila euro di multa, ad Antonio Leo, 35 anni, di Caprarica;   3 anni, più 14mila euro di multa, a Michele Lo Deserto, 53, di Lecce; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Nadia Pispero, 52, di Taurisano; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Daniele Monaco, 36, di Lecce.

Le indagini

Stando alle indagini condotte dal pubblico ministero Giovanna Cannarile, nell’associazione mafiosa, a ricoprire il ruolo di dirigenti, promotori e organizzatori, nei rispettivi luoghi di competenza sarebbero stati Cristian e Antonio Pepe, Cengs de Paola, Luigi Vergine, Marco Antonio Penza, Pasquale Briganti e Saulle Politi. Ma quest’ultimo, accusato di aver continuato a dirigere dal carcere il gruppo di Monteroni, attivo oltre che nel settore della droga, anche nel gaming, nella vendita del caffè e di macchinette per la distribuzione di bevande, intervenendo con funzioni di mediazione in caso di contrasti, uscì poi di scena.

All’esito dell’udienza preliminare, la giudice Proto dispose nei suoi riguardi il proscioglimento, su richiesta dello stesso pm. In una memoria, i suoi avvocati, Laura Minosi e Pasquale Annicchiarico, avevano fatto presente che Politi fosse già stato giudicato per gli stessi episodi in un altro processo, quello scaturito dall’inchiesta “Labirinto”.

Altre 23 persone coinvolte nello stesso procedimento, patteggiarono le pene, mentre altre quattro persone, che non fecero richiesta di riti alternativi, furono giudicate in ordinario: una di queste fu assolta e per le altre tre è già noto il verdetto d’appello (qui, i dettagli).

La difesa

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni e i legali degli imputati, una volta che avranno avuto modo di visionarle, potranno valutare il ricorso in Cassazione.

Fanno parte del pool difensivo, gli avvocati: Raffaele Benfatto; Giuseppe Presicce; Massimo Muci; Rita Ciccarese; Umberto Leo; Donata Perrone; Carlo Viva; Luigi Corvaglia; Giancarlo Dei Lazzaretti; Ladislao Massari; Renata Minafra; Laura Bruno; Mariangela Calò; Pantaleo Cannoletta; Carmen Castellana; Marco Caiaffa; Salvatore Rollo; Dario Congedo; Antonio Savoia; Gabriele Valentini; Cosimo D'Agostino, Alessandro Stomeo; Francesco Calabro; Laura Minosi; Fabio Corvino; Paolo Rizzo; Vincenzo Pennetta; Silvio Verri; Ilenia Toma; Roberto De Mitri Aymone; Paola Scarcia; Maria Azzurra Ciccarese; Vincenzo Perrone; Ivan Feola; Anna Inguscio; Benedetto Scippa; Germana Greco; Silvio Giardiniero; Giovanni Valentini; Andrea Capone; Francesco Stanca; Francesco Fasano; Carlo Caracuta; Paolo Cantelmo; Carlo Sariconi; Giuseppe De Luca; Luigi Rella; Maria Scardia; Tommaso Donvito; Anna Lisa Prete; Roberto Pascariello; Mario Coppola. Tutti del foro di Lecce. Gianluca Loconsole del foro di Bari.

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