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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Lequile

Omicidio di Lequile, il cerchio s'è stretto: trovata la pistola, in carcere un 31enne

Di nazionalità albanese, vive nei pressi del luogo dove si è consumato il delitto, durante un tentativo di rapina che è costato la vita a Giovanni Caramuscio. Indagini condotte dal nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale e della compagnia di Lecce

LEQUILE - È un 31enne di nazionalità albanese l’uomo che i carabinieri hanno sottoposto nel pomeriggio di oggi a fermo con l’accusa di omicidio, in concorso, di Giovanni Caramuscio, freddato da due colpi di pistola ieri sera a Lequile, attorno alle 23.

Secondo gli inquirenti l’esecutore materiale del delitto risponde al nome di Mecaj Paulin. Le indagini del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale e della compagnia di Lecce hanno consentito di stringere subito il cerchio e ora i militari sono sulle tracce del complice che era insieme a lui.

La vittima, un ex direttore di banca di 69 anni, aveva appena fatto un prelievo da uno sportello automatico della filiale del Banco di Napoli di via San Pietro in Lama. Si tratta di una zona non centrale del comune dell'hinterland lecce, ma comunque caratterizzata dalla presenza di diversi impianti di videosorveglianza. Alcuni fotogrammi estrapolati avevano già consentito di appurare con esattezza quanto accaduto: la reazione che ha avuto istintivamente alle minacce probabilmente non era stata messa nel dovuto conto dai malviventi, uno dei quali è stato colpito al volto con un pugno tanto ben assestato da farlo cadere.

Molto utile ai carabinieri è stata la testimonianza che ha riferito di un soggetto che, dopo i tragici fatti, era stato visto dirgersi verso un pozzo, nelle vicinanze, con in mano una busta nera di plastica. Lo stesso individuo era poi tornato sui suoi passi, ma senza più nulla in mano. I carabinieri hanno subito cercato l'involucro in quel pozzo: all’interno hanno trovato indumenti corrispondenti a quelli utilizzati durante la rapina, come documentato dai video passati in rassegna.

Il video: i carabinieri sul luogo del delitto

Il pozzo si trova su un terreno adiacente all’abitazione dell’indagato che è stata sottoposta a perquisizione nel cuore della notte. All’arrivo dei carabinieri l’uomo era in stato di agitazione, col petto bagnato e con solo i bermuda addosso. All’interno sono state ritrovate la pistola – un Beretta calibro 9 corto, con matricola abrasa -, nascosta in una pianta ornamentale, e la maglietta dalla quale era stato tagliato il logo, nel tentativo maldestro di impedire la collocazione dell'uomo sul luogo del delitto.

Paulin, sottoposto a fermo di indiziato disposto dal sostituto procuratore, Alberto Santacatterina, si trova ora nel carcere di Borgo San Nicola, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari. Il 31enne è accusato anche di aver detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico un’arma con matricola abrasa e di ricettazione della pistola stessa.

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