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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Perquisizioni a sorpresa, scoperte armi, munizioni e polvere pirica: due arresti

Continua l'offensiva dei carabinieri fra Squinzano e aree limitrofe. Fra i due fermati nella mattinata risulta Giovanni Manzari, il 62enne nella cui masseria, negli anni scorsi, fu già rinvenuto un enorme arsenale

SQUINZANO – Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri dopo perquisizioni svolte nella mattinata fra Squinzano e dintorni. In un caso, si tratta di una più che vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: Giovanni Manzari, 62enne. Di lui si scrissero fiumi di articoli quando, nel 2015, nella sua masseria, collocata nelle campagne di località Cerratelle, fra le marine di Torre Rinalda e Casalabate, fu trovato un arsenale in piena regola, fra i più grossi mai scoperti nel Salento negli ultimi anni.

Pistole, fucili, proiettili in quantità (materiale in grossa parte interrato nei pressi dei muretti a secco che delimitano la proprietà) e persino 400 grammi di gelatina di tritolo gli costarono prima l’arresto, poi la condanna a sette anni e quattro mesi nel processo con rito abbreviato svoltosi nel novembre del 2016.

Video | Ambienti battuti a tappeto

Manzari non ha mai svelato se custodisse armi, munizioni ed esplosivi per conto di qualcuno. Visto l’ingente quantitativo e la vasta gamma, un’ipotesi più che plausibile. Sta di fatto che ora, a distanza di otto anni da quei fatti, per lui si riaprono le porte del carcere. E anche questa volta, per vicende legate alle armi. Durante il sopralluogo, infatti, sono stati trovati una pistola calibro 6.35, una carabina Winchester con matricola abrasa, della polvere pirica e numerose cartucce di vario calibro.

Si tratta di un inventario che, verrebbe da dire, quasi impallidisce di fronte a quello del passato. Tuttavia, una scoperta molto interessante, anche perché quella masseria potrebbe essere inquadrata oggi più che mai come una sorta di area di transito e che quindi altre armi possano essere già passate da lì, più o meno di recente.

FOT 2 SQUINZANO

Ma, come detto, non è stata l’unica perquisizione della mattinata. A Squinzano, infatti, dove si è svolta materialmente la prima ispezione, all’interno di un’abitazione è stato rinvenuto un fucile da caccia a canna mozza. Arma che è costata l’arresto a Massimo Grasso, un 58enne. Anche quest’ultimo, una volta informato il magistrato di turno, è finito in carcere.

L’operazione è stata svolta dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Lecce, con il supporto della stazione di Squinzano, dello squadrone eliportato “Cacciatori” di Puglia e del nucleo cinofili di Modugno. Si è trattata di un’attività straordinaria di controllo del territorio organizzata nell’area del nord del Salento, dove negli ultimi periodi sono già stati effettuati diversi arresti di un certo rilievo, sempre in tema di armi, oltre che di stupefacenti.

Una risposta impetuosa dei carabinieri, insomma, specie dopo la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza del giugno scorso, in cui si è richiesta più sicurezza in una zona in cui la recrudescenza criminale è apparsa ben evidente a causa di alcuni segnali, il più clamoroso dei quali resta l’agguato in cui è stato freddato a 42 anni Luigi Guadadiello.

Era il 13 giugno e da quel momento non solo continuano incessanti le indagini per arrivare a identificare mandanti ed esecutori, ma a Squinzano si sono moltiplicati gli arresti, mettendo a nudo soprattutto un allarmante giro di armi.

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