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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute e prevenzione

Sangue nelle feci: quando bisogna preoccuparsi

La presenza di sangue nelle feci è un sintomo che può essere causato da numerose problematiche e patologie, dalle più lievi e comuni come le emorroidi a quelle più serie e importanti come il tumore del colon

La presenza di sangue nelle feci è indubbiamente una delle paure più grandi che angosciano i pazienti che si recano ad una visita specialistica. Se è vero, infatti, che il sangue nelle feci può essere dovuto a problematiche molto comuni, come emorroidi e ragadi anali, è anche vero che il primo pensiero che subentra è la paura di un tumore.

Partendo dal presupposto che in presenza di sangue delle feci è sempre fondamentale affidarsi al consulto di un medico specialista, evitando di improvvisare ipotetiche autodiagnosi potenzialmente molto dannose, cerchiamo di capire insieme quali sono le possibili cause del sangue nelle feci e cosa fare per prevenire le patologie più importanti collegate a questo sintomo.

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I diversi tipi di sangue nelle feci

La prima distinzione da fare per cercare di individuare le cause del sangue nelle feci è la colorazione dello stesso, che indica da quale tratto dell'intestino proviene. Possiamo quindi distinguere tra:

  • Sangue rosso vivo

Le gocce di sangue color rosso accesso, non coagulato e liquido sono solitamente visibili come tracce lasciate sulla carta igienica o nel wc, generalmente dopo l'evacuazione, e indicano che il sanguinamento proviene dall'ultimo tratto dell'intestino, quello più vicino all'ano.

La presenza di sangue rosso vivo, dunque, indica solitamente una problematica comune come emorroidi o ragadi anali. Tuttavia, anche se queste patologie sono molto frequenti e poco preoccupanti, è bene non sottovalutare il problema e rivolgersi a un medico specialista per una visita.

  • Sangue rosso scuro o nero

In presenza di sangue rosso scuro o nero le feci assumono un colore diverso, per l’appunto molto scuro o nero, dovuto alla presenza di sangue parzialmente digerito all'interno. Tale colorazione indica che il sangue proviene dalla parte più alta dell'intestino.

Posto che il colore scuro delle feci può essere causato da alcuni alimenti consumati, come in caso di elevata assunzione di barbabietole, liquirizia, spinaci, cacao e integratori di ferro, questo sintomo può essere legato a patologie più serie ed importanti, come la diverticolosi o il tumore del colon. 

La diverticolosi è il termine con il quale si indica la presenza di uno o più diverticoli - un'estroflessione terminante a fondo cieco della mucosa e sottomucosa del colon che sporge attraverso il suo strato muscolare - nel colon. Inoltre, il sanguinamento diverticolare è la causa più frequente (fino al 50%) di sanguinamento del tratto gastrointestinale inferiore attivo negli adulti

La diverticolosi è una patologia molto comune nelle persone più avanti con l’età, tanto da interessare i tre quarti delle persone sopra gli 80 anni, e le sue cause non sono ancora del tutto note. Diversi studi suggeriscono una correlazione tra la patologia diverticolare del colon e alcuni fattori ambientali, come una dieta povera di fibre o troppo ricca di carne rossa, uno stile di vita sedentario, l'obesità, il fumo, e l'uso di medicinali FANS, corticosteroidi e oppiacei. Altri fattori di rischio sono l’ereditarietà e le alterazioni della struttura parietale e della motilità del colon.

La maggior parte - circa il 75% - degli episodi di sanguinamento dovuto alla diverticolosi cessa spontaneamente, mentre i restanti richiedono generalmente un intervento endoscopico.

Il tumore del colon-retto è una delle neoplasie più diffuse del mondo occidentale, che si forma nei tessuti del colon (la parte più lunga dell’intestino crasso) o del retto (la parte dell’intestino crasso più vicina all’ano).

I fattori di rischio noti per il tumore del colon sono per lo più legati alla dieta, all’ereditarietà e allo stile di vita, come una dieta ad alto contenuto di grassi e proteine animali e povera di fibre, obesità e sovrappeso, la predisposizione ereditaria, l'età (con un’incidenza fortemente superiore nelle persone anziane), il fumo, la sedentarietà e la presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn).

I sintomi del tumore del colon sono molto variabili e condizionati da diversi fattori quali la sede del tumore, la sua estensione e la presenza o assenza di ostruzioni o emorragie. Alcuni dei sintomi più frequenti sono stanchezza, mancanza di appetito, presenza di sangue nelle feci, anemia, periodi di stitichezza alternati a diarrea, perdita di peso. Purtroppo però, oltre a essere molto comuni e sovrapponibili a quelli di molte altre malattie addominali o intestinali, questi sintomi tendono a manifestarsi solo quando il tumore è in fase avanzata; da qui l’importanza di sottoporsi a periodici esami di screening a partire dai 50 anni di età (o prima per i soggetti predisposti). La mortalità del tumore del colon, infatti, è in diminuzione grazie a prevenzione, screening e trattamenti sempre più efficaci.

  • Sangue occulto nelle feci

Per sangue occulto si intende la presenza di sangue nelle feci non visibile a occhio nudo, ma che può essere rintracciato solo al microscopio o tramite analisi di laboratorio. Proprio per questo motivo, è fondamentale sottoporsi regolarmente agli specifici esami di controllo, soprattutto per le categorie più a rischio (persone sopra i 50 anni e soggetti predisposti per familiarità).

Prevenzione

Non appena si nota la presenza di sangue nelle feci è molto importante rivolgersi ad un medico specialista. Come abbiamo visto, infatti, la patologia alla base di questo tipo di sanguinamento può essere molto seria, e solo dopo opportune analisi e controlli è possibile individuare il rimedio più adatto.

Inoltre, la diagnosi tempestiva di patologie come il tumore del colon è fondamentale per ridurne significativamente la mortalità. 

È bene quindi sottoporsi a controlli e check up periodici, con test per la ricerca del sangue occulto fecale (SOF) e colonscopia, soprattutto per i soggetti considerati a rischio. 

La ricerca del sangue occulto nelle feci viene consigliata dal Ministero della Salute ogni due anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. Tuttavia, a causa del sovraccarico nell’attività ospedaliera dovuto alla pandemia da Coronavirus, negli ultimi tempi si è verificato un arresto degli esami diagnostici in caso di sospetto di neoplasia.

In Italia, secondo l’Osservatorio Nazionale Screening, solamente per quanto riguarda il tumore del colon rettosi è accumulato un ritardo per circa 1.300 diagnosi e per oltre 7.400 adenomi avanzati, tumori benigni che, senza un intervento, possono degenerare nel tempo.

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