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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Il Lecce sconfitto di misura dalla Lazio: le occasioni non mancano, il gol sì

Alla fine del primo tempo l’ago della bilancia pende dalla parte dei salentini, attenti, ordinati ma non abbastanza cinici. Con l’ingresso di Pedro i padroni di casa diventano più pericolosi: al 58’ la rete decisiva di Felipe Anderson. Gara molto nervosa, otto gli ammoniti

LECCE - Al termine di una gara concitata, a tratti molto nervosa, il Lecce è uscito sconfitto dall'Olimpico di Roma. Decisivo per la Lazio il gol di Felipe Anderson, nella ripresa. Il girone di ritorno non inizia nel migliori di modi per i giallorossi che nelle ultime 15 giornate hanno vinto una volta sola (contro il Frosinone in casa) e mai in trasferta da quando è iniziata la stagione.

Nel primo tempo il Lecce blocca le linee di gioco della Lazio e alla fine della frazione le migliori occasioni sono quelle dei giallorossi, soprattutto quella doppia al 33': prima Oudin manca del tutto l'impatto con il pallone, all'altezza del dischetto, poi Kaba trova la conclusione, ma il suo tiro è deviato prima da un difensore e poi dal portiere Provedel. Dal corner nasce un’altra opportunità, con il colpo di testa di Pongracic, troppo largo verso il secondo palo. Per i padroni di casa, invece, da annotare al 12' una conclusione ravvicinata di esterno di Isaksen, ben servito da una intuizione di Luis Alberto, ma Falcone è attento e si oppone con i piedi.

Male la direttrice di gara, Ferrieri Caputi, nella gestione di un episodio al 46’: Zaccagni, sanzionato giustamente per una manata su Gendrey, si fionda sul francese steso a terra per sollevarlo dalla maglia. Il terzino del Lecce scatta in piedi per chiedere conto all’avversario di tale spavalderia e alla fine viene estratto un cartellino giallo nei confronti di entrambi. Decisione assolutamente sbilanciata considerato l’atteggiamento da bullo di Zaccagni (non solo in quella circostanza, a dire il vero).

Nel secondo tempo l'innesto di Pedro, al posto di Isaksen, ha dato più peso alla presenza della Lazio nella metà campo del Lecce: sua la prima interessante conclusione verso la porta, mentre al 54’  è Zaccagni a concludere alto da ottima posizione (con il Lecce in inferiorità perché Gallo è fuori causa, nella metà campo dei padroni di casa. Venuti prende il posto di Gendrey al minuto 56.  Al 58’ arriva il vantaggio dei laziali con Felipe Anderson che, servito da Luis Alberto nel contesto di un fraseggio stretto, non lascia scampo a Falcone con un tiro potente. Il Lecce ha qualcosa da rimproverarsi perché l'azione nasce da un fallo laterale. Sarri capisce che è il momento di inserire forze lucide in campo per non lasciare metri di campo agli ospiti: dentro Vecino per Luis Alberto e Lazzari per Pellegrini.

Il Lecce, che per vie centrali non riesce a sfoderare la qualità adatta a creare la superiorità, trova sulle corsie esterne la via migliore per reagire e si rende comunque pericoloso più volte volte: al 67’ il cross basso di Almqvist è troppo forte e ravvicinato e Krstovic non riesce, di testa a trovare lo specchio della porta;  al 71'  Kaba non trova il giusto impatto con il sinistro su passaggio di Gallo, bravo a sovrapporsi; nel recupero l'esterno offensivo svedese lascia sul posto l’avversario e da metà campo si invola in area di rigore, fallendo però l’appoggio corto verso il centro dell’area di rigore. Anche nel finale del match nervi tesi: Immobile, entrato al 79' per Zaccagni, va a provocare Falcone, arriva Pongracic per mettere le cose in chiaro e Ferrieri Caputi ammonisce sia il laziale sia il croato.

Nulla da fare, dunque, per i salentini che iniziano il girone di ritorno con una sconfitta. La squadra di D’Aversa nel secondo tempo ha cambiato due volte modulo: con l'ingresso di Blin per Kaba e di Strefezza per Gonzalez il sistema di gioco è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 e negli ultimi minuti, quando in campo c'erano anche Piccoli per Oudin e Dorgu per Gallo, si è provato il recupero con il 4-2-4.

Nel complesso la squadra leccese non ha sfigurato ma continua a mancare nell’area avversaria del cinismo e della cattiveria necessari (qui la pagella della squadra): 11 tiri, di cui 3 nello specchio, in casa della Lazio non sono pochi, ma la mancanza di concretezza contro formazioni tecnicamente più attrezzate spesso si finisce per pagare. Per i salentini il conto è doppiamente salato: la vittoria del Verona sull'Empoli e quella del Cagliari sul Bologna riducono a quattro i punti di vantaggio dei salentini sulla terzultima posizione.

Prima gara del ritorno: nervi tesi tra Lazio e Lecce (foto Chilla)

Il tabellino di Lazio-Lecce 1 a 0

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Patric (24’ Romagnoli), Mario Gila, Pellegrini (65’ Lazzari); Guendouzi, Rovella, Luis Alberto (cap.) (65’ Vecino); Isaksen (46’ Pedro), Felipe Anderson, Zaccagni (79’ Immobile). A disposizione: Sepe, Mandas, Kamada, Casale, Hysaj, Basic, Cataldi, Sana Fernandes. Allenatore: Sarri

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (56’ Venuti), Pongracic, Baschirotto (cap.), Gallo (85’ Dorgu); Gonzalez (72’ Strefezza), Ramadani, Kaba (72’ Blin); Oudin (85’ Piccoli), Krstovic, Almqvist. A disposizione: Brancolini, Samooja, Berisha, Listkowski, Samjlovic. Allenatore: D’Aversa

Marcatori: 58’ Felipe Anderson

Ammoniti: 46’ Zaccagni e Gendrey; 75’ Venuti; 77’ Guendouzi; 81’ Ramadani; 89’ Vecino; 93’ Immobile e Pongracic

Arbitro: Ferrieri Caputi; assistenti: Bindoni e Tegoni; quarto ufficiale: Colombo

Var: Chiffi; assistente Var: Di Paolo

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