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Domenica, 28 Aprile 2024
A conti fatti

Gonzalez in palla, Blin onora la fascia di capitano. Gol favoloso di Oudin

Il centrocampista catalano conferma il bel momento di forma, quello francese risponde colpo su colpo anche sul piano psicologico agli avversari. Per Dorgu e Banda due episodi negativi che pesano sul risultato

LECCE - La partita tra Verona e Lecce, terminata con il punteggio di 2 a 2, ha rispettato le attese della vigilia: intensa, fisica, giocata sul filo degli errori.

Nel groviglio di muscoli e nervi, Gonzalez ha confermato a Verona di essere in un momento felice: mette ordine, per quel che può, in mezzo al campo, lavora molto nel contenimento ma anche in fase di sostegno non fa mancare il suo apporto. È fortunato in occasione del gol del 2 a 1 perché la deviazione di Lazovic sembra proprio determinante, ma viene premiata la scelta di provare il tiro da una posizione in cui la porta bisogna sempre metterla nel mirino, con personalità. Per il redivivo catalano il voto è 7.

Blin onora la fascia di capitano con una prestazione da leader: si fa sentire dall’arbitro e dagli avversari, con i quali non esita a mettersi faccia a faccia quando sente il pericolo di qualche trappola dal punto di vista delle provocazioni e dei nervi. È sfortunato nella deviazione involontaria con la spalla del colpo di testa di Duric che vale il 2 a 2, ma in molte circostanze agisce anche da difensore aggiunto. Dove c’è battaglia lui si fa trovare pronto. Voto 6,5.

Falcone, voto 7, diventa protagonista assoluto del match nel secondo tempo. Nel primo, dopo essersi opposto a un tiro di Ngonge che il tocco di Baschirotto aveva reso molto pericoloso, ha qualche responsabilità nell’azione dell’1 a 1 perché appoggia la palla verso Dorgu senza la necessaria rapidità quando il Verona si era già lanciato in pressione e sul tiro di Ngonge, che lo infila sul primo palo, forse avrebbe potuto fare qualcosa di più. Nella ripresa però sfoggia un volo memorabile sul bolide di Duda e poi, sul 2 a 2, salva il risultato respingendo un colpo di testa di Ngonge e, con ancor più merito, un tiro molto insidioso ancora di Duda sul quale ci mette il piede.

Una menzione a parte va a Oudin – voto 6,5 - perché un calciatore che realizza un gol come quello che vale il momentaneo 1 a 0 non con il suo piede preferito significa che madre natura gli ha dato un dono non comune. Parte titolare e gioca quasi 90 minuti adattandosi alla situazione, prendendo l’iniziativa quando gli capita l’opportunità e sacrificandosi in copertura, aspetto sul quale deve ovviamente continuare a lavorare.

Dorgu e Banda, errori pesanti

Dietro la lavagna finiscono Dorgu, Banda e Krstovic. Il giovane terzino si fa ammonire nei primi minuti, e non è la prima volta, ma in ogni caso regge bene anche a questa pressione. È molto bravo quando anticipa di un soffio Ngonge pronto a battere a rete al 18’. L’errore tecnico che agevola il pareggio del numero 26 del Verona appartiene, però, a quel tipo di cose che in serie A non si dovrebbero mai vedere. L’età e la mancanza di esperienza sono e resteranno due oggettive attenuanti per il ragazzo belga, ma episodi del genere pesano sugli equilibri di una partita. Voto 5.

Banda ha il demerito, fondamentale, di aver fallito il gol che sarebbe valso il momentaneo 2 a 0: come un attaccante puro si assume la responsabilità di calciare quando Sansone, alla sua destra, si sarebbe ritrovato la porta praticamente sguarnita.

Quando il Verona aveva in campo anche Bonazzolie tutto quello che i giallorossi dovevano fare era di evitare di aumentare le probabilità che i gialloblu facessero valere l’altezza dei loro attaccanti, lui commette un fallo sulla trequarti per troppa irruenza: non si può giocare di solo istinto. Voto 5,5.

Per quanto riguarda Krstovic, c’è da dire che non segna da cinque partite, ma non sembra tanto il digiuno di gol il vero problema, quanto la difficoltà di incidere, di partecipare. Fa un lavoro sporco, questo non va dimenticato, ma la sensazione è che sia in riserva, fisica e mentale. Voto 5.

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