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Lunedì, 29 Aprile 2024
Incidenti stradali

Morte di Aldino, il conducente dell’auto ai domiciliari: slitta l’interrogatorio

Oggi la convalida dell'arresto del 44enne alla guida della Jaguar con cui si è schiantata la moto condotta dal 29enne deceduto a Torre Specchia. Ha diverse fratture, fornirà la sua versione appena sarà in grado di farlo

LECCE – Si è svolta questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Paola Capano, l’udienza per la convalida dell’arresto di Rezeart Turku, il 44enne albanese d’origine, ma residente a Otranto, rimasto coinvolto nel terribile incidente avvenuto nella prima serata del 7 settembre scorso a Torre Specchia in cui ha perso la vita un altro giovane nativo del Paese delle Aquile, ma residente a Lecce: Aldo Gjoka. Quest’ultimo avrebbe compiuto a breve 29 anni.

Turku, che al momento si trova ristretto ai domiciliari, era stato arrestato nella tarda serata di quello stesso giorno dai carabinieri, su disposizione del pubblico ministero Giorgia Villa, per omicidio stradale (circostanza aggravante, lo stato d’ebbrezza rilevato), per essere inizialmente piantonato in ospedale, dov’era finito per le rilevanti ferite riportate. Lui era alla guida di una Jaguar, mentre Gjoka di una moto Yamaha. E quest’ultimo non aveva avuto scampo.

Resta il fatto che è stato rinviato a data da destinarsi l’interrogatorio di garanzia al quale il 44enne, difeso dall’avvocato Nicola Di Bello, avrebbe anche intenzione di sottoporsi per rendere la sua versione dei fatti. Ma al momento non si trova nelle condizioni di potersi muovere, a causa delle fratture subite fra sterno e diverse costole, e quindi di sostenere un confronto in tribunale.

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Aldo Gjoka, per tutti noto come Aldino, collaborava con diverse agenzie funebri di Lecce e dintorni. Era molto conosciuto in città e ai suoi funerali, che si sono svolti presso il Duomo la mattina del 10 settembre, ha partecipato una folla costituita in gran parte da giovani. Amante delle moto, proprio su un mezzo a due ruote, purtroppo, il destino ha voluto che trovasse una morte prematura. Terrificante è stato l’impatto, avvenuto sulla litoranea adriatica, nel tratto della marina di Torre Specchia che ricade nel demanio di Melendugno (la località, infatti, è condivisa con il limitrofo comune di Vernole).

Ancora tutto da chiarire quanto avvenuto quella sera, quando la moto Yamaha e la Jaguar condotta da Turku si sono scontrate. La moto, peraltro, che ha terminato la sua corsa contro il muro di cinta di una villetta, ha anche preso fuoco e sono andati distrutti i documenti di Gjoka, tanto che è occorso diverso tempo per avere certezza definitiva dell’identità.

Nell’incidente è stato centrato anche un palo dell’illuminazione, al punto che l’isolato è rimasto senza energia elettrica. E mentre per il giovane residente a Lecce, che il prossimo 19 settembre avrebbe compiuto 29 anni, quella sera i soccorritori del 118 non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso, Turku era stato trasportato d’urgenza in ospedale per le lesioni riportate. Serie, sì, ma non letali. Le ricostruzioni sulla dinamica sono affidate ai carabinieri della stazione di Melendugno.

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