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Venerdì, 26 Aprile 2024
Incidenti stradali Piazzale Siena

Morì in moto, chiesto rinvio a giudizio per la giovane conducente dell'auto

Il gip Giovanni Gallo ha fissato per il prossimo 10 febbraio l'udienza preliminare per una ragazza leccese 23enne. Si trovava alla guida della Daewoo Matiz sulla quale il 17 luglio 2014, in piazzale Siena, si andò a schiantare Sergio Bassani, 28enne

LECCE – Il gip Giovanni Gallo ha fissato per il prossimo 10 febbraio l'udienza preliminare per una ragazza leccese, oggi 23enne, che si trovava alla guida di una Daewoo Matiz nella prima serata del 17 luglio 2014, quando in piazzale Siena, nella zona 167, si verificò uno scontro con una moto Ktm. Questa era condotta da Sergio Bassani, 28enne leccese, che morì nel giro di pochi istanti. E’ stato il pm Massimiliano Carducci a formulare la richiesta di rinvio a giudizio a carico della conducente.

Tutto è nato anche a seguito denuncia depositata dall'avvocato Francesco Toto che, con il suo collega Francesco D'Agata, rappresentano la sorella e i due anziani genitori di Bassani. I legali dello Sportello dei diritti ritengono di avere importanti fonti di prova. La ragazza risponde di omicidio colposo aggravato.

Quella sera, intorno alle 20, la moto di Bassani, un giovane barista, si andò a schiantare contro la fiancata destra dell’autovettura, dunque all’altezza dello sportello del lato del passeggero, dove peraltro sedeva un’amica della conducente all’epoca in stato interessante che per fortuna non riportò conseguenze.

Le condizioni di Bassani, invece, apparvero subito molto gravi e nonostante indossasse il casco, riportò traumi profondi a causa dei quali, purtroppo, non ci fu niente da fare all’arrivo del 118. Nel piazzale scesero decine di persone e si creò anche una certa tensione. Sul posto intervennero, oltre alla polizia stradale per i rilievi, anche due volanti della questura.

A Bassani, grande lavoratore, che con i risparmi accumulati nel lavoro sperava un giorno di aprire una propria attività, e ragazzo molto popolare nella zona in cui viveva, gli amici dedicarono nei giorni successivi un grande murale in via Siracusa, sulla parete di cinta dell’istituto comprensivo “Zimbalo”.   

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